Bruxelles: il giorno dopo le sanzioni

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Facce distese a Bruxelles dopo che è passata la linea di arrivare a vietare fino al 90% di importazione del petrolio russo

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I leader europei sono riuniti a Bruxelles per la seconda giornata del vertice e sepreggia una certa soddisfazione per i risultati raggiunti. Ieri sera si è arrivati a un accordo per il divieto del petrolio russo... dopo quasi un mese di discussioni difficili.

Il risultato è però meno ambizioso di quanto inizialmente progettato... con diverse concessioni fatte all'Ungheria... Questo martedì mattina però il sollievo era evidente.

Josep Borrell, alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera:  "Buone notizie da ieri. Vi ho detto ieri mattina, che avremmo raggiunto un accordo. E l'abbiamo fatto. In ritardo, come sempre, ma l'abbiamo fatto. Ora abbiamo un piano per vietare le importazioni del 90% di petrolio russo nell'Unione europea. Entro la fine di quest'anno ne acquisteremo il 90% in meno".

L'accordo stabilisce che il petrolio russo che viaggia via nave nell'UE sarà bandito entro la fine dell'anno... questo rappresenta circa i due terzi delle importazioni. Il petrolio però continuerà a fluire attraverso l'oleodotto che serve Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Un'eccezione per accontentare quegli Stati membri che non hanno alternative immediate per ottenere petrolio.

Kaja Kallas, premier estone: "È un compromesso. Dovevamo scegliere tra un compromesso e nessuna sanzione, allora penso che sia un giusto compromesso. E devo dire che tutti sono stati molto costruttivi attorno al tavolo cercando di trovare il soluzioni. Penso che questo fosse il meglio che potessimo ottenere".

Le sanzioni fanno parte del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia... che comprende anche personalità come il patriarca ortodosso Kirill. Oltre che una delle principali banche russe, Sberbank che sarà esclusa dal sistema di pagamenti internazionale SWIFT.

In questo secondo giorno del vertice, i leader dell'UE discutono anche della sicurezza alimentare, poiché le esportazioni di grano ucraine sono bloccate dalla guerra. provocando un aumento dei prezzi.

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