Russia: celebrazioni in tono minore per la festa nazionale

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Di Stefan Grobe
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Il 9 maggio la Russia avrebbe dovuto festeggiare una vittoria che non è arrivata

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La Russia ha mostrato i suoi muscoli militari questa settimana, non in Ucraina, ma sulla Piazza Rossa di Mosca. Una grande parata ha celebrato la vittoria sovietica del 1945 sulla Germania nazista.

Incanalando l'orgoglio russo nel suo trionfo nella seconda guerra mondiale, Putin ha cercato di mobilitare il sostegno pubblico per l'invasione in Ucraina, dove le forze russe sono impantanate in una situazione di stallo militare.

Putin ha incolpato l'Occidente e l'Ucraina per la guerra, soprattutto a causa del continuo supporto militare che gli Stati Uniti e l'Europa stanno fornendo agli ucraini.

Allo stesso tempo, mentre l'Europa ha celebrato la Giornata dell'Europa, l'Ucraina ha continuato a spingere per una rapida adesione all'UE.

Alcuni pesi massimi dell'Unione però, hanno altre idee su unll'architettura politica del dopoguerra.

Ha detto Emmanuel Macron: "Dobbiamo trovare una forma politica che ci permetta di riunire Stati che condividono i nostri valori e che sono in questa geografia, e costruire insieme un coordinamento politico. Senza dubbio forme di solidarietà in termini di sicurezza, che non sono la stessa cosa della Nato, che sono elementi di cooperazione, o di solidarietà, da definire".

Nel frattempo, feroci battaglie infuriano nell'Ucraina orientale, che la Russia sta cercando di assicurarsi, non essendo riuscita a prendere Kiev e il nord del paese.

Ecco perché sempre più paesi occidentali riaprono le loro ambasciate nella capitale, tra cui la Germania.

Il suo ministro degli esteri si è recato a Kiev e nei suoi sobborghi questa settimana.

A Bucha, che è diventata un simbolo delle atrocità russe, Annalena Bearbock, visibilmente scossa, ha visitato gli edifici danneggiati e ha parlato con i funzionari locali.

Inorridita, ha detto di aver visto "le peggiori tracce di crimini" e ha fatto questa promessa: "Dobbiamo non solo commemorare le vittime, ma anche assicurare i colpevoli alla giustizia. E questo è ciò che faremo come comunità internazionale, questa è la promessa che possiamo e dobbiamo fare qui a Bucha".

Quando si tratta di atrocità e potenziali crimini di guerra, il tempo è essenziale per raccogliere prove e documentare le dichiarazioni dei testimoni.

Questo è ciò che Amnesty International ha fatto nelle ultime settimane. Il suo rapporto, pubblicato pochi giorni fa, fornisce resoconti terribili di uccisioni indiscriminate russe. Materiale che dovrebbe supportare le indagini in corso su potenziali crimini di guerra.

Abbiamo parlato con Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International. 

Euronews: Dr. Callamard, lei è un'esperta internazionale di diritti umani, è stato Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, quindi ha visto molte cose orribili. È anche stata sul campo in Ucraina: cosa spicca in questo conflitto? Qual è stato l'evento più scioccante, anche per qualcuno con la sua esperienza?

Agnès Callamard: La dimensione più scioccante di questo conflitto è il fatto che non abbia giustificazioni... nessuna base, nessun modo razionale di essere interpretata. Non c'è giustificazione per l'invasione, l'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Ho visto molti conflitti e cpisco che si possa prendere le parti di uno dei contendnenti. In questo caso, francamente, il conflitto disegna uno spazio vuoto.

Euronews: Nel rapporto di Amnesty International, lei chiede che gli autori di presunti crimini di guerra "da tutte le parti" siano assicurati alla giustizia. Ha trovato prove che suggeriscano che l'Ucraina abbia commesso crimini di guerra?

Agnès Callamard: Al momento stiamo dando seguito alle violazioni perpetrate dall'Ucraina. Non c'è dubbio che ce ne siano state alcune. Ma la portata non è paragonabile alle violazioni commesse dalla Russia e questo va sottolineato ed evidenziato. Le violazioni russe includono un vasto numero di attacchi indiscriminati ai civili, alle proprietà dei civili, e questo include atti di tortura. Comprende un gran numero di esecuzioni extragiudiziali di persone che sono trattenute in stato d'assedio.

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Euronews: L'Ucraina ha avviato indagini sui crimini contro il diritto internazionale. Il sistema giudiziario del paese è pronto per un'impresa del genere?

Agnès Callamard: Probabilmente no. Penso che sia una grande sfida. E noi, durante la missione in Ucraina, ci siamo davvero confrontati faccia a faccia con il fatto che le vittime e i sopravvissuti hanno una richiesta così urgente di giustizia. Sappiamo però che il sistema non sarà in grado di soddisfare tutte le richieste. L'Ucraina avrà bisogno del sostegno internazionale per perseguire quei crimini.

Euronews: Quanto è sicura che ci sarà giustizia?

Agnès Callamard: Sono sempre fiduciosa che la verrà fatta giustizia. Abbiamo bisogno che le vittime sappiano che vengono ascoltate e riconosciute.

Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International, grazie per quello che ci ha raccontato

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Ho già parlato della grande parata militare sulla Piazza Rossa, un momento clou annuale dello sfarzo politico, così come le deposizioni ufficiali delle corone di fiori per rendere omaggio ai soldati caduti dell'Armata Rossa.

A Varsavia, Sergey Andreev, l'ambasciatore russo in Polonia, voleva fare proprio questo.

Ma poiché i diplomatici di Mosca all'estero stanno attraversando un periodo un po' difficile in questi giorni, l'evento non è andato come previsto.

I manifestanti arrabbiati gli hanno gridato "fascista" e "assassino", prima che fosse cosparso di un liquido rosso che l'ambasciatore in seguito ha descritto come una sorta di sciroppo.

L'ambasciatore è rimasto straordinariamente calmo durante l'assalto, si è detto orgoglioso del suo Paese e del suo presidente.

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