I problemi di babbo Natale. Come il covid mette in ginocchio il porto di Anversa

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La crisi della logistica e i container che non arrivano o restano bloccati nei porti, rischia di farci passare un Natale complicato

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Con l'avvicinarsi del Natale, crescono i timori che i problemi della catena di approvvigionamento globale impediscano agli acquirenti di acquistare i loro regali preferiti.

Al porto di Anversa le banchine stanno lavorando a pieno regime per accorciare i tempi di attesa per le aziende di trasporto e vendita al dettaglio che lottano con una maggiore domanda dei consumatori.

Dice Elke Verbeelen, consulente per la comunicazione al porto di Anversa:  "Quello che vediamo qui ad Anversa è un ritardo di uno o due giorni per le navi. Solo il 20 al 30 percento delle navi arriva in tempo. Ma se si mette in prospettiva e si confronta con altri porti di cui abbiamo sentito parlare, ad esempio i porti della costa occidentale degli Stati Uniti, vediamo un ritardo di otto-nove giorni".

Il porto di Anversa è il secondo più grande d'Europa. 64.000 persone lavorano qui per movimentare circa 12 milioni di container all'anno. Con solo il 15% di essi proveniente dall'Asia, questo porto è stato meno vulnerabile ai colli di bottiglia logistici sorti dopo l'esplosione della produzione post-lockdown.

Le autorità portuali affermano che anche altri fattori hanno alleggerito i problemi per Anversa.

Continua Elke Verbeelen, consulente per la comunicazione al porto di Anversa:  "Trattiamo una vasta area di merci. Questo ci rende meno vulnerabili in queste situazioni. Qualcosa che dobbiamo prendere in considerazione anche qui in Europa è che ci sono più porti nelle vicinanze. Quindi, se le compagnie di navigazione notano l'affollamento a Rotterdam o qui ad Anversa, possono facilmente trasferirsi in altri porti".

Ma secondo i rappresentanti della vendita al dettaglio, questo non sarà sufficiente per prevenire una carenza di merci specifiche importate da paesi extraeuropei.

Neil McMillan, direttore di advocacy e commercio presso EuroCommerce: "Le aree in cui ci sono state alcune grandi interruzioni per il nostro settore sono state tre: abbigliamento, elettronica e giocattoli. E questo è legato alla produzione di quei prodotti in Estremo Oriente e all'intero problema della carenza di capacità di trasporto marittimo".

Questi articoli non sono solo popolari sotto l'albero di Natale, ma potrebbero anche pesare sulle previsioni economiche dell'UE per il 2022, se scorte non dovessero essere sufficienti.

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