State of the Union, le notizie più importanti della settimana da Bruxelles

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Di Stefan Grobe
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Il caso Sarkozy con la condanna agli arresti domiciliari e le recenti elezioni in Germania fra le notizie più importanti della settimana in Europa

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Questa settimana ha offerto spunti sorprendenti sulle culture politiche di singoli paesi.

In Francia, Nicolas Sarkozy è diventato il primo ex presidente ad essere condannato per un crimine... due volte. Dopo aver ricevuto una pena detentiva di tre anni per corruzione lo scorso inverno, ora è stato riconosciuto colpevole di aver deliberatamente speso troppo per la sua fallita campagna di rielezione del 2012. Ha speso infatti circa 22,5 milioni di euro, quasi il doppio della cifra massima consentita. Il tribunale ha condannato Sarkozy a un anno di carcere. Ma Sarkozy vuole che il caso venga discusso di nuovo.

Così Thierry Herzog, avvocato di Nicolas Sarkozy:"Il presidente Sarkozy, con cui ho parlato poco fa al telefono, mi ha chiesto di fare appello, cosa che farò subito quando me ne andrò da qui, e ovviamente la sentenza non sarà esecutiva".

In ogni caso, la lezione appresa è che non conviene cercare di vincere le elezioni a tutti i costi.

La scorsa settimana ci sono state elezioni imprevedibili in cui i votanti si sono raccolti attorno ai partiti di centro piuttosto che rafforzare gli estremi. Ora ci aspettiamo duri colloqui di coalizione tra i conservatori, che sono scesi sotto il 25%, i verdi e i progressisti di centrodestra. Insieme, ora detengono 37 dei 63 seggi in Parlamento.

Ovviamente stiamo parlando dell'Islanda.

In Germania, la nuova realtà politica post-Merkel è diversa: per cominciare, il numero dei deputati del Bundestag che può aumentare o diminuire dopo queste elezioni ha 735 seggi.

Il vincitore è stato il socialdemocratico Olaf Scholz che vuole mettere insieme una coalizione con Verdi e Liberali, anche se una cosiddetta "coalizione giamaicana" CDU, Verdi e Liberali non è ancora fuori dai giochi. In conferenza stampa, Scholz è già trattato come il prossimo cancelliere. Quando gli è stato chiesto se avrebbe mandato i camionisti tedeschi in Gran Bretagna per la Brexit ha risposto: "La libera circolazione dei lavoratori fa parte dell'Unione europea e abbiamo lavorato molto duramente per convincere gli inglesi a non lasciare l'Unione. Loro hanno deciso diversamente e spero riescano a gestire i problemi che ne deriveranno".

Un modo molto educato per dire: non sono affari nostri!

Ellen Ueberschär, copresidente della Fondazione Heinrich-Böll di Berlino, conosce bene i Verdi in Germania. Benvenuta nel programma.

Euronews: "Sembra che la Germania stia andando verso una "coalizione a semaforo" di socialdemocratici, verdi e liberali - è anche la sua impressione?"

Ellen Ueberschär: "Vorrei iniziare con i risultati delle elezioni. Abbiamo visto tre vincitori: i socialdemocratici in prima persona, i verdi e i liberali, e abbiamo visto alcuni perdenti. Direi che per cominciare c'è una legittimazione morale per questi partiti".

Euronews: "In teoria, una coalizione giamaicana (con Verdi e Liberali) con Armin Laschet come cancelliere è ancora una possibilità, ma la base del Partito dei Verdi l'approverà?"

Ellen Ueberschär: "Con la Merkel come presidente del partito e come cancelliera c'era, direi un'opportunità. Al momento, cosa vediamo? Il partito dei conservatori sembra spaccato, lottano con se stessi per trovare la loro strada. Sembrano logori in termini di programmi e di idee. Direi che la finestra di opportunità era aperta (nel 2017). A quel tempo, direi che sembrava che esistesse un'opzione. Al momento, la tendenza sembra invece che le cose adesso vadano peggio".

Euronews: "Cosa significherebbe per l'Europa un governo guidato da Scholz (con Verdi e Liberali), cosa possono aspettarsi i partner dell'UE?"

Ellen Ueberschär: "Scholz ha affermato che la priorità di un nuovo governo guidato da un cancelliere socialdemocratico sarebbe quella di costruire un'Europa forte e sovrana in un mondo sempre più complesso. Quindi, la SPD è un partito europeista, i Verdi ancora di più. E lo sono anche l'FDP e liberali. Direi che solo con i Verdi al governo l'Europa vedrebbe qualche progresso, soprattutto per quanto riguarda Fit-for-55 e il Green Deal".

Euronewes: In Germania i Verdi sono da tempo entrati a far parte dell'establishment, nella politica e nella società. Perché non è così nel resto d'Europa?

Ellen Ueberschär: Credo che questo abbia a che fare con la storia, con la storia tedesca e con le condizioni speciali. Ma d'altra parte quello che vediamo in questo momento è che, guardate i Verdi scozzesi, sono entrati in parlamento da poco, guardate i paesi scandinavi, guardate la Francia, anche al Sud, in un contesto più autocratico, mettiamola in questo modo, assistiamo a un'enorme ondata di verde a livello locale. Vediamo il sindaco a Zagabria, a Budapest e in altre città dell'Europa meridionale e orientale. Quindi penso che l'idea verde sia in aumento. E, naturalmente, i Verdi in Germania sono una specie di esempio per tutti gli altri".

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II giorno in cui i tedeschi sono andati alle urne, Alkent Pozhegu ha trovato un modo assai personale per ringraziare Angela Merkel. L'artista kosovaro ha realizzato con i semi un mosaico che rappresenta la cancelliera uscente nota per il sostegno dato al suo Paese, che ha dichiarato l'indipendenza nel 2008.

Pozhegu ha usato semi di mais bianco e rosso, semi di grano e di girasole, oltre al riso, in tutto 100 chili di materiale. Cosa succederà all'opera d'arte dopo, non lo sappiamo.

Forse si potrebbe in qualche modo trasportarla in un museo o all'ambasciata tedesca.

Oppure si potrbbe lo innaffiare e aspettare che fiorisca: l'autentica eredità della Merkel.

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