I limiti e i rischi dell'intelligenza artificiale per i lavoratori

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Diritti d'autore CHRIS DELMAS/AFP
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Di Alberto De Filippis
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Gli algoritmi possono decidere una carriera. Fino a dove è lecito che si spingano queste nuove tecnologie?

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Il ruolo dell'intelligenza artificiale nel mercato del lavoro e nelle assunzioni si sta espandendo rapidamente con la proliferazione di sistemi di assunzione elettronici.

Un sondaggio statunitense ha rilevato che per ruoli dirigenziali il 55% dei dipartimenti di risorse umane negli Stati Uniti utilizza algoritmi predittivi nelle assunzioni. Mentre alcuni sistemi di intelligenza artificiale presentano opportunità per ridurre i pregiudizi sistemici, altri creano nuove modalità di discriminazione.

Isabelle Schoemann, Etuc Sindacati Europei: “Questi algoritmi possono essere limitati e danneggiare ad esempio le donne se non rientrano in certi parametri. In effetti quello che vediamo è che non vi è alcuna garanzia che il modo in cui vengono prodotti gli algoritmi impedisca tali discriminazioni sul posto di lavoro né, ad esempio, quando questi algoritmi vengono utilizzati per valutare le prestazioni dei lavoratori”.

Questo non è l'unico rischio sul lavoro legato all'uso dell'IA.

Durante la pandemia, il telelavoro è diventato un dato di fatto. E i sindacati hanno identificato alcune tendenze preoccupanti con le aziende che sorvegliano i propri dipendenti.

Continua Isabelle Schoemann: “Qui quello che vediamo è che sono stati introdotti alcuni algoritmi nel modo di lavorare online, quindi sono stati usati in modo più evidente per tracciare il lavoro, il modo in cui i lavoratori stanno lavorando, quante volte è stata toccata la tastiera ad esempio, il calcolo dei tracciati biometrici, tutto questo non è accettabile. Non si può vivere in una dimensione da grande fratello. E questo ciò che abbiamo chiamato sorveglianza indebita”.

Un controllo sempre più pervasivo da parte del software AI sui lavoratori, ha portato i legislatori europei a preoccuparsi del fatto che si stesse andando troppo in là. Il Parlamento europeo sta cercando di correre ai ripari, ma la sensibilità politica è ancora limitata.

Dice il socialista bulgaro Peter Vitanov: “Dobbiamo migliorare la sicurezza pubblica. Questo non può accadere, non permetteremo mai che accada, a spese dei diritti umani. dobbiamo trovare quel sottile equilibrio tra il mantenimento della protezione dei dati, il mantenimento del diritto alla privacy, i diritti di libertà di espressione da un lato e una migliore sicurezza. La linea rossa è da qualche parte nel mezzo. Dobbiamo trovarla e tracciarla chiaramente".

In paesi con democrazia limitata come la Cina, l'intelligenza artificiale determina giâ da tempo la vita delle persone. La Commissione europea e il Parlamento, in Europa, devono cercare di trovare una sintesi per coniugare progresso e diritti ed evitare derive come quelle a cui stiamo assistendo in altri Paesi.

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