Finanza verde, nuovo regolamento Ue per certificare i Green bond

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La Commissione Ue propone un regolamento per creare il primo standard "volontario" per il 'Green Bond Ue' (EUGBS). Una garanzia contro il greenwashing

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Economia sostenibile e finanza verde. Sono questi i due settori che dovrebbero essere messi insieme dai cosiddetti Green bond ovvero le obbligazioni verdi nate con lo scopo di facilitare il finanziamento dei progetti ecologici. La Commissione Ue ha proposto oggi un regolamento che crea il primo standard "volontario" per il 'Green Bond Ue' (EUGBS), in modo da armonizzare i criteri ecologici sia tra le varie imprese che nei diversi stati membri. La strategia di finanza sostenibile dell'esecutivo europeo mira ad allineare le istituzioni finanziarie in vista degli obiettivi di neutralità carbonica entro il 2050. Chi seguirà le regole potrà qundi ricevere la certifazione europea di obbligazione verde simbolo di garanzia.

"Tra gli scopi principali della certificazione del green bond c'è quella di smascherare i progetti fintamente ecologici, ovvero il greenwashing.- spiega Mairead McGuinnes, Commissaria Ue per i servizi finanziari -. Agli investitori infatti non piace essere ingannati, e per questo crediamo che non debbano esserlo. I nostri standard saranno molto chiari sul definire ciò che è sostenibile e ciò che è non lo è".

Tra gi eurodeputati non è mancato in questi mesi chi come l'olandese Paul Tang, di centrosinistra, ha chiesto attraverso una lettera pubblicata lo scorso giugno, una "strategia davvero ambiziosa" che comprenda anche la finanza verde tra gli elementi fondamentali per raggiungere in modo credibile i criteri di neutralità carbonica. "Spero vivamente che anche una normativa non obbligatoria aiuti i mercati a orientarsi – ha detto Tang a Strasburgo - considerato il grande interesse che hanno mostrato in questi ultimi anni in progetti di investimento sostenibile. Questo avrà una ricaduta positiva anche sulle linee di credito per le imprese verdi che potranno godere di prestiti agevolati".

Il settore privato rimane infatti un attore cruciale per affrontare le sfide e le minacce poste dai cambiamenti climatici. Per gli obiettivi del Green Deal al 2030, ricorda il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, "servono 350 miliardi l'anno di investimenti aggiuntivi e il settore pubblico non può farlo da solo".

Ma secondo gli ambientalisti la finanza verde servirà a poco se non si fermano urgentemente tutte le attività industriali che danneggiano l'ambiente. Senza dimenticare l'impatto sociale che la transizione ecologica avrà anche nel mondo del lavoro

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