Covid, Russia e migranti sul tavolo del Consiglio Ue: ancora polemiche Lgbt contro Ungheria

Covid, Russia e migranti sul tavolo del Consiglio Ue: ancora polemiche Lgbt contro Ungheria
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Di Susan Dabbous
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Il primo ministro magiaro Orbàn ribatte: "Non cambieremo la nroma. Non è contro gli omosessuali". Ma le critiche non si placano

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Ultimo vertice prima della pausa estiva. I capi di stato e di governo dei Ventisette si incontrano a Bruxelles oggi e domani per un summit in cui a tenere banco è un tema fuori dall'ordine del giorno. Si tratta del controverso disegno di legge ungherese sull'educazione dei minori considerato omofobo dalla maggior parte dei leader europei. Il premier olandese Mark Rutte si è spinto fino ad auspicare l'uscita dell'Ungheria dall'Unione europea se non dovesse abrogare la contestata normativa.

Il primo ministro magiaro Victor Orbàn non ha preso bene la pioggia di critiche arrivata dalla maggior parte dei leader Europei che hanno scritto una lettera, cofirmata, contro l'omotransfobia.

"La legge non riguarda gli omosessuali – ha specificato il premier ungherese - Si tratta piuttosto di dare il diritto ai genitori di poter decidere che tipo di educazione sessuale dare ai propri figli". Orbàn ha poi negato la possibilità di ritirare il testo controverso.

Ma tra i leader europei c'è chi ne fa una questione personale. Come il premier lussemburghese Xavier Bettel: "Ci sono molti giovani che arrivano fino al suicidio perché non si accettano - ha detto Bettel - se le persone gay vengono colpevolizzate a livello nazionale significa non aver capito che la condizione omosessuale non è una scelta, contrariamente all'essere intolleranti. E io ho deciso di essere intollerante con gli intolleranti. Questa oggi è la mia battaglia", ha chiosato davanti ai giornalisti.

Tra i temi principali del summit restano i rapporti con la Turchia e la Russia, con cui la Francia e la Germania vorrebbero rilanciare il dialogo in un summit con il presidente Putin sullo stampo del vertice Putin-Biden di Ginevra. Idea che non piace alla Polonia e ai paesi baltici, promotori della linea dura con Mosca.

"In qualità di primo ministro della Lettonia – ha detto al suo arrivo al palazzo del Consiglio europeo a Bruxelles, Arturs Krišjānis Kariņš - sono molto preoccupato di vedere che alcuni leader europei siano pronti ad aprire al dialogo con la Russia senza prima chiedere atti concreti di riconciliazione da parte di Mosca".

Al vertice si affrontano anche i temi economici legati alla ripresa post-pandemica. E la tanto attesa ripresa dei viaggi grazie al certificato digitale Covid-19 seppure bisognerà mantenere alcune forme di controllo vista la presenza delle nuove varianti del virus.

"Siamo ovviamente preoccupati per la variante Delta – ha ammesso la cancelliera tedesca Angela Merkel – per questo propongo un approccio coordinato sulle procedure da applicare ai viaggiatori provenienti dalle aree ad alto rischio".

Tra i temi in agenda di questo Consiglio europeo anche i migranti, su cui si è deciso il rinnovo dei fondi alla Turchia per trattenere i migranti e rimpatriare quelli rimasti ancora bloccati in Grecia.

"Diamo pieno sostegno all'accoglienza dei rifugiati nelle regioni limitrofe - ha detto il cancelliere austriaco conservatore Sebastian Kurz -. Lo facciamo già da anni, sia al livello europeo che nazionale, l'Austria si è già attivata ed è una buona cosa. Se la Commissione europea intendesse aggiungere ulteriori fondi sarebbe un provvedimento più che approriato", ha concluso Kurz.

Secondo alcune anticipazioni i fondi dovrebbero superare i cinque miliardi di euro per Turchia, Libano Giordania e Siria da qui al 2024.

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