La nuova amministrazione dovrà superare la diffidenza sviluppata dai partner europei a seguito delle guerre commerciali innescate da Trumpi
C’è grande attesa a Bruxelles per l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca e sul conseguente miglioramento della relazioni economiche transatlantiche. Eppure, dopo quattro anni di insolite guerre commerciali, l'ostilità ossessiva di Trump verso l'Europa ha lasciato il segno.
Sabine Weyand, direttore generale per il commercio presso la Commissione europea, ritiene che sarà difficile risanare le ferite inferte ai partner europei. "Nessuna nostalgia”, afferma. Non torneremo all’ordine globale dei tempi passati. Il mondo di oggi non è lo stesso di dieci o anche cinque anni fa".
L’Ue è alla ricerca di una stretta collaborazione con Washington che si concentri sulle priorità fondamentali: combattere la pandemia e le sue ricadute economiche, affrontare il cambiamento climatico e trovare un terreno comune sulle politiche digitali e commerciali.
Ma gli analisti avvertono che, anche con Trump fuori dai giochi, gli interessi americani sono ancora quello che conta di più a Washington e che l'amministrazione Biden probabilmente non si limiterà a smantellare i dazi. “Certamente non li aumenterà e toglierà quei dazi più ridicoli che sono stati applicati agli alleati con scuse di sicurezza nazionale. Ma da parte dell’amministrazione Biden possiamo aspettarci che chiederà qualcosa in cambio per togliere i dazi”, afferma Adam Posen, presidente del Peterson Institute for International Economics a Washington.
I dazi statunitensi sul brandy francese entrati in vigore solo pochi giorni fa potrebbero non scomparire immediatamente.
Ciò è ancora più vero per i dazi sui componenti degli aerei, derivanti dalla disputa tra Airbus- Boeing.
Ad ogni modo il grande cambiamento rispetto al passato è che entrambe le parti sono desiderose di migliorare le relazioni transatlantiche. Dopo una carriera politica che abbraccia quasi mezzo secolo, fatta di cadute e risalite, la presidenza di Joe Biden riaccende la speranza per un miglioramento delle relazioni con un partner storico e chiave per l’UE.