Ue, verso una banca comune dei dati. Solo così si può rompere il monopolio

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Diritti d'autore Michael Probst/AP
Di Susan Dabbous
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La Commissione europea ha presentato il Data Governance Act, la nuova normativa per favorire la condivisione e la commercializzazione dei dati nell’UE, un'alternativa ai giganti del web

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Facilitare la condivisione dei dati tra i diversi settori dell’economia, in tutta l’Unione europea, per aumentare la fiducia dei cittadini e delle aziende. 

È questo il nuovo piano contenuto nel Data governance act presentato dalla Commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager, che ha affermato: "Questo nuovo regolamento fornirà un quadro di legislativo per garantire innanzitutto la protezione della privacy dei titolari dei dati che potranno decidere se condividelri o meno. Ma poi ambisce a creare una piattaforma condivisa dei dati nei vari paesi europei in modo da facilitarne l'accesso al mondo delle imprese, con benefici ecnomici notevoli ".

Questo nuovo strumento normativo si stima possa generare tra i 7 e gli 11 gli miliardi di euro entro il 2028. I benefeci della condivisione dei dati sarebbero di grande impatto in tre settori in particolare: l'industria all'energia, la salute e la prevenzione del cambiamenti climatici.

In ambito sanitario, per esempio, un maggiore e più agevole scambio dei dati potrebbe far avanzare la ricerca per trovare cure per malattie rare o croniche.

La Commissione europea, poi, vorrebbe rompere il monopolio del possesso dei dati delle grandi aziende tecnolo giche come Google, Facebook e Amazon.

Ma organizzazioni che lavorano per la tutela della privacy, come Access now, vogliono vederci chiaro, anche se non bocciano l'iniziativa.

"Si tratta di un cambiamento fondamentale - nota Estelle Masse di Access now -. Una specie dirivoluzione copernicana. L'Unione europea passa dalla una visione incentrata sulla protezione dei dati personali come abbiamo visto con l'adozione del Regolamento generale sulla protezione dei dati, il GDPR , alla creazione di una banca dati condivisa che crea di fatto un'economia dei dati, in modo regolato ovviamente ".

“Il punto è che qui stiamo cercando di chiudere il cerchio - ha spiegato Vestager - Quello che stiamo dicendo è che se vuoi puoi condividere i dati ma devi proteggerli in modo che non siano violati. Credo che siamo i primi a fare questo ma ovviamente lo stiamo facendo con molta prudenza. E questo è qualcosa che riguarda noi stessi, non è contro nessuno”. 

Un gruppo di europarlamentari, firmatari del Manifesto per la sovranità digitale europea, si è già messo a lavoro per analizzare ed emendare il Data governance Act che dovrà poi passare al vaglio dei parlamenti nazionali.

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