Alle prese con la crisi sanitaria, gli attivisti temono che i politici Ue sacrifichino la questione climatica. Ma Bruxelles rassicura niente soldi a chi inquina
La tanto temuta seconda ondata del Coronavirus in Europa ormai è tra noi. Questa settimana Irlanda e Repubblica Ceca sono state le prime a imporre una vera e propria chiusura totale.
E ora il timore di molti ambientalisti è che la crisi sanitaria possa seppellire quella climatica.
Da Bruxelles il messaggio però è chiaro: gli obiettivi climatici sono ancora tutti in piedi.
"La Commissione europea – ha detto il vicepresidente Frans Timmermans - ha già dichiarato che nessuna risorsa del Recovery fund verrà assegnata a progetti in contrasto con gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti".
Lo stallo del Recovery fund
Ma proprio sul Recovery fund ci sono cattive notizie. Questo piano di aiuti da 750 miliardi di euro, legato al prossimo bilancio pluriennale dell'Ue, deve essere ancora ratificato dal Parlamento europeo e dai parlamenti nazionali.
La ragione del ritardo è dovuta principalmente alla questione della condizionalità dell'elargizione di questi fondi con il rispetto dello Stato di di diritto, punto debole di Ungheria e Polonia. In questi due paesi infatti si registrano problemi nel rispettare l’indipendenza della magistratura e dei tribunali, nel garantire la trasparenza riguardo le misure prese dal governo, e nel proteggere i diritti di minoranze e oppositori politici.
Polonia e Ungheria hanno minacciato di bloccare l'approvazione del prossimo bilancio pluriennale europeo che include anche il Recovery fund. Ma secondo gli esperti, le loro minacce sono piuttosto deboli,considerato che sono beneficiari netti dei fondi europei.
Il cordoglio della Francia
La Francia questa settimana ha commemorato un professore, barbaramente ucciso alle porte di Parigi per aver parlato alla sua classe delle vignette satiriche sul profeta Maometto, come esempio di libertà d'espressione.
La classe politica francese si è unita, indistintamente dai colori politici, nella difesa dei valori democratici.