Bielorussia, Tsikhanouskaya al Parlamento Ue: "Abbiamo provato da soli, ora aiutateci"

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Di Ana LAZARO
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La leader dell'opposizione bielorussa chiede ai Ventisette di imporre sanzioni contro Lukashenko. Ma Cipro si oppone in attesa che simili misure vengano adottate contro la Turchia

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È volata a Bruxelles per chiedere un sostegno politico più forte e aperto. La leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tsikhanouskaya ospite oggi al Parlamento europeo ha mostrato le immagini di persone detenute e torturate nel suo Paese per aver manifestato contro la rielezione del sei volte presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko.

Dopo 44 giorni di proteste pacifiche nulla è cambiato e per questo la Tsikhanouskaya ha chiesto all'Unione europea di imporre delle sanzioni. "Abbiamo fatto degli sforzi enormi per gestire questa situazione da soli – ha detto la leader dell'opposizione che da agosto vive in esilio volontario in Lituania - basandoci solo sulle forze del popolo bielorusso, ma ora abbiamo bisogno davvero di un aiuto esterno."

I ministri degli Esteri dell'Unione europea riuniti oggi a Bruxelles, non sono riusciti però a raggiungere un accordo sulle sanzioni che devono essere approvate all'unanimità dai Ventisette.

Cipro ha infatti bloccato le sanzioni contro la Bielorussia per chiedere che simili misure vengano adottate anche contro la Turchia. Ankara sta infatti portando avanti delle trivellazioni per l'estrazione di idrocarburi in acque cipriote nel Mediterraneo Orientale.

“Vorrei chiarire che la Repubblica di Cipro non pone alcun veto sulle sanzioni contro la Bielorussia – precisa il ministro degli Esteri cipriota Nikos Christodulides - ma al contrario le sostiene. Da parte nostra è stata avanzata la proposta di portare avanti parallelamente sia le sanzioni contro la Bielorussia che quelle contro la Turchia, in modo da essere adottate entrambe immediatamente. "

La decisione finale spetta ora ai capi di Stato e di governo dell'Unione europea che si riuniranno giovedì prossimo per discutere proprio di politica estera. Intanto il sostegno al popolo bielorusso rimane una priorità nell'agenda politica di Bruxelles.

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