Il gas naturale "tradisce" il Green deal europeo

Il gas naturale "tradisce" il Green deal europeo
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.
Di Elena Cavallone
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Nella transizione verde avviata dalla Commissione europea è scontro sul ruolo del gas naturale come fonte di transizione. Gli attivisti ambientali denunciano le pressioni delle lobby e dei governi nazionali

Gas naturale: gas di transizione o fonte da evitare?

PUBBLICITÀ

Che fine ha fatto il Green deal Europeo? Oscurato dalla crisi del Covid, torna al centro del dibattito per via dei fondi europei destinti alla ripresa economica. Secondo gli ambientalisti, le ambizioni originali dell'UE sono state ridimensionate. Inizialmente la Commissione europea aveva invitato a eliminare gradualmente i combustibili fossili. Ora però la posizione ufficiale è cambiata: il gas naturale avrà un ruolo chiave nella sostituzione del carbone.  Marcus Trilling, dell'organizzazione "Climate Action Network", afferma che le lobby hanno ottenuto quello che volevano.

“Le lobby dell'industria dei combustibili fossili hanno raggiunto i massimi livelli della commissione europea, che fino ad oggi non era ancora in grado di dire chiaramente NO ai combustibili fossili. Parliamo decisioni su investimenti che modelleranno le infrastruttura e l'economia dei decenni a venire. Se ora investiamo in gas fossile, allora ci assicureremo nuove emissioni nei decenni a venire".

Le resistenze dei paesi dipendenti dal carbone

I paesi europei hanno iniziato a fare pressioni per continuare a destinare fondi dell'UE ai progetti di gas naturale, sostenendo di non poter altrimenti eliminare gradualmente il carbone e di non poter rispettare gli obiettivi climatici. 

Secondo alcuni eurodeputati investire nelle infrastrutture del gas naturale non sarebbe uno spreco di denaro, poiché queste strutture potrebbero essere trasformate in seguito per ospitare progetti energetici ecologici a base di idrogeno.

"Spostarsi immediatamente dal carbone verso qualcosa che è completamente indipendente dai combustibili fossili è impossibile se non si transita attraverso qualcosa.- spiega Dragoș Tudorache, eurodeputato liberale rumeno- - E quella transizione, a meno che non sia disponibile altra tecnologia, è il gas naturale. Naturalmente nel tempo tutto questo deve essere fatto in maniera sostenibile in termini di obiettivi ambientali. Esistono tecnologie in questo momento che permettono di sostituire gradualmente il gas naturale con l’idrogeno. Tutto questo deve far parte dei progetti che ora sono in fase di sviluppo”.

Fondi UE solo per fonti verdi

Diversa è l’opinione di chi pensa che l'UE dovrebbe usare i fondi per la ripresa economica per progetti completamente verdi, mentre gli Stati membri potrebbero sostenere le industrie inquinanti con i loro bilanci, se lo desiderano.

Philippe Lamberts, eurodeputato verde belga, insiste sulla neceissità di un cambio di attitudine nel settore dell'aviazione e dei transporti in generale.

"Non sto dicendo che dovremmo uccidere l'industria aerea, o l'industria automobilistica. Ma dobbiamo costringerle a trasformarsi. Non vogliamo che queste compagnie falliscano, ma se hanno bisogno del sostegno pubblico , la condizione dovrebbe essere una profonda trasformazione del loro modello economico. E nel caso del settore delle compagnie aeree, significa anche ridurre le emissioni. "

Al momento però quei paesi più dipendenti dal carbone sono riluttanti ad accettare i vincoli ecologici imposti per ottenere i fondi per la ripresa economica.

Journalist • Sandor Zsiros

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

The Brief from Brussels: Polonia, difficile la transizione verde delle miniere

L'Unione Europea presenta il Green Deal, un piano d'azione per il clima

Guerra in Ucraina: accordo tra Kiev e Mosca per lo scambio di 48 bambini sfollati