Gentiloni: Aiuti Ue oltre gli eurobond

Gentiloni: Aiuti Ue oltre gli eurobond
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Di Susan Dabbous
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Il Commissario europeo per l'Economia supera la polemica e propone anche altri strumenti finanziari per preparare una ripresa economica dopo la recessione.

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Mentre l'economia europea assiste ad un'inesorabile paralisi, almeno momentanea, i suoi leader politici sono alle prese con l'emissione dei cosiddetti coronabond, che implicherebbero la condivisione dell'onere di un debito collettivo.

Ma un gruppo di Stati memebri guidati da Germania e Paesi Bassi si oppongono anche se fanno ancora in tempo a cambiare idea. Ne abbiamo parlato con il Commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni.

"L'emissione di obbligazioni è solo uno strumento - ha affermato Gentiloni - e in quanto tale deve essere mirata ai nostri obiettivi, che sono raggiungibili con questo mezzo o altri. Dunque, dobbiamo identificare gli impegni condivisivibili per combattere questa crisi, che è qualcosa che i singoli paes, forti o deboli che siano, non possono fare da soli.

Un no agli eurobond da parte della Germania corrisponderebbe a no alla solidarietà?

"Un no alla solidarietà in questo momento metterebbe in pericolo tutto il progetto europeo. Quindi discuteremo anche altri strumenti. come il MES, meccanismo europeo di stabilita e la possibilità di emettere obbligazioni. C'è poi il bilancio dell'Unione europea, e ancora la possibilità di rafforzare il ruolo della Banca europea d'investimenti. Penso che ministri delle finanze europei debbano disporre di un kit di diversi strumenti per creare consenso sulle misure necessarie per futuro imminente."

Quindi pensa che possiamo evitare una profonda recessione o una grande depressione?

"Avremo sicuramente una recessione significativa, ma possiamo anche creare i presupposti per una forte ripresa economica subito dopo la recessione. Non possiamo evitare una recessione vista la situazione attuale lockdown in cui versano le nostre città, i servizi, le industrie e in più in generale la società nel suo insieme."

Journalist • Efi Koutsokosta

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