La ricrescita felice. Rimboschimento contro il cambio climatico

La ricrescita felice. Rimboschimento contro il cambio climatico
Diritti d'autore CE - Service audiovisuel;Stache, Christof;Agence France-Presse (AFP);/UE/AFP/Chritof Stache
Diritti d'autore CE - Service audiovisuel;Stache, Christof;Agence France-Presse (AFP);/UE/AFP/Chritof Stache
Di Sergio Cantone
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

La ricrescita felice. Rimboschimento contro il cambio climatico

PUBBLICITÀ

Con l'aria che tira, non è più il tempo di celebrare le foreste incantate, ma almeno bisogna provare a salvare quelle che rimangono.

E il 21 marzo, bucolico equinozio di primavera, e giornata dei boschi, sembra più che altro l’occasione di salvare il salvabile. Il cambio climatico e la siccità che ne deriva mettono a dura prova l’ecosistema. Anche le Ardenne belghe, non certo un luogo di alte temperature e povero di risorse idriche, soffrono della sindrome del  termomentro al rialzo. Spiega infatti, Pierre Peltzer, selvicoltore e forestale della Vallonia:

« ecco gli effetti del riscaldamento climatico : gli abeti rossi sono stati attaccati dagli scarabei delle cortecce. Questi insetti ghermiscono gli alberi indeboliti. Perciò li abbiamo dovuti tagliare. Questo ha creato delle radure»

Il cambio climatico influenza lo sviluppo degli alberi. Fioriscono prima del tempo. E le foglie cadono ad autunno ormai inoltrato. Questo rivoluziona l’ecositema nel suo insieme, come? ce lo spiega Corentin Rousseau rappresentante del Wwf belga:

«la vegetazione è alla base della catena alimentare e abbiamo notato che certe specie sanno adattarsi. I bruchi ad esempio con la  la schiusura anticipata, poichè il loro cibo, le foglie, arrivano prima. Ma certe specie come gli uccelli migratori arrivano troppo tardi, mentre il picco della densità nella popolazione dei bruchi è già stato raggiunto (quindi ce ne sono meno) lasciando poche prede per  nutrire le loro nidiate. Conseguenza, i loro numero è in calo ormai da anni, ahimè »

Una delle risposte per preservare la foresta  di piantare nuove specie. È il progetto della Società reale belga delle foreste, come spiega Nicolas Dassonville, incaricato del rimboschimento:

« Il progetto Arboretum punta a cercare delle specie di alberi presenti in altri climi, più caldi e più secchi. Con l’idea di metterne alla prova la resistenza rispetto alla siccità, all’insorgenza di malattie e agli insetti, dal punto di vista della loro crescita »

Le foreste conservano l’80 per cento della biodiversità terrestre. Assorbono il carbonio e filtrano l’acqua piovana.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Germania: il lungo addio di nucleare e carbone e il suo impatto sulle piccole comunità

Clima: la ragazzina e il Segretario Generale ONU combattono la stessa battaglia

A Bruxelles giovani in strada contro i cambiamenti climatici