La disputa tra Polonia e Russia sull'inizio della seconda guerra mondiale

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Di Elena CavalloneDarren Mc Caffrey
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In occasione delle celebrazioni del 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz Russia e Polonia si accusano a vicenda di riscrivere la storia

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Prima che scoppiasse la guerra in Europa venne firmato un accordo tra due uomini che in seguito sarebbero diventati nemici: il patto Molotov-Ribbentrop, che prevedeva che la Germania nazista e l'Unione sovietica di Stalin non si sarebbero attaccate a vicenda.

Un accordo storico me che ora è al centro di un'importante scontro diplomatico, spiega Pieter Lagrou, storico dell'università libera di Bruxelles.

"Adolf Hitler invase la Polonia, tutto ebbe inizio da quell'evento. Ma i polacchi sostengono che la versione secondo cui è stata l'Unione Sovietica di Stalin a liberare il paese dai nazisti non è del tutto vera. Sostengono che sia importante ricordare che l'invasione da parte della Germania era stata preparata proprio grazie al patto di non aggressione supportato da Stalin, ma anche grazie a un patto segreto che prevedeva la divisione della Polonia tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica. Quindi è vero: prima è avvenuta l'aggressione tedesca, ma solo due settimane dopo è avvenuta un'altra invasione, stavolta dall'est da parte dell'Unione Sovietica".

E mentre il mondo si riunisce per ricordare il 75 ° anniversario della liberazione di Aushwitz, un'aspra disputa getta un'ombra sulle commemorazioni...con due cerimonie in competizione tra di loro.

Quella a Gerusalemme non ha visto la partecipazione dei leader polacco, mentre a quella prevista per lunedì non sarà presente il presidente russo.

Vladimir Chizhov, ambasciatore russo presso l'UE ai microfoni di euronews ha ribadito che:

"furono i soldati sovietici a liberare i prigionieri di Auschwitz. Il suo esercito ha perso 600.000 persone per la liberazione della Polonia. Purtroppo non è stato invitato per celebrare questo evento di commemorazione. Lasciamolo sulla coscienza del signor Duda. Purtroppo nella Polonia odierna vediamo numerosi tentativi di riscrivere la storia".

Ma ecco cosa scrive il primo ministro polacco:

"Lungi dall'essere una "liberatrice", l'Unione Sovietica è stata complice della Germania nazista e autrice di crimini propri, prima e dopo la liberazione di Auschwitz. Dato che l'Unione europea è nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale, dobbiamo proteggerci da false narrazioni come quelle che vengono diffuse oggi".

Politicamente le istituzioni europee appoggiano la Polonia: il Parlamento UE ha approvato una risoluzione che attribuisce lo scoppio della seconda guerra mondiale al patto di non aggressione e la Commissione europea ha condannato ogni falsa affermazione che tenti di distorcere la storia della se conda guerra mondiale".

Da sempre i politici usano il passato per ottenere consensi e per entrambi i governi di Russia e Polonia - si tratta di posizioni necessarie per mantenere l'appoggio popolare e questo significa che è improbabile che cambino la loro narrativa.

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