Open Arms: 5 migranti si gettano in mare, la Spagna offre un porto

Open Arms: 5 migranti si gettano in mare, la Spagna offre un porto
Di Paolo Alberto ValentiEloisa Covelli
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La nave dell'ONG spagnola resta a largo di Lampedusa: "impossibile arrivare in Spagna in queste condizioni". Ispezione sanitaria a bordo non rileva grave emergenza

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Sono 5 i migranti che hanno tentato di raggiungere a nuoto Lampedusa gettandosi in mare dalla Open Arms ma sono stati subito recuperati dal personale di bordo. Ridotte al rango di zattere di salvataggio le navi delle ong vivono la quotidiana disperazione dei migranti con tutto quello che ne consegue come spiega il fondatore di Open Arms Oscar Camps...."Litigi...violenze...panico...crisi d'ansia cosa ci manca? Vogliamo i morti? Quelli che non sono morti in mare devono morire qui a bordo della Open Arms? Vogliamo questo? Spero che la prefettura si muova".

La calma apparente

Quando torna la calma il ponte diventa un dormitorio sotto le stelle. Intanto l‘ispezione della Procura di Agrigento ha conferma lo stato di emergenza della situazione sul natante.

Quanto ha dichiarato Open Arms dopo l'invito della Spagna ad accogliere i migranti

"Non abbiamo rifiutato l'offerta della Spagna, solo abbiamo fatto presente che dopo 17 giorni in mare con 107 persone stremate e la situazione di emergenza a bordo non siamo in grado di affrontare altri 7 giorni di mare". Lo ha spiegato la Ong Open Arms, a proposito dell'offerta di un porto sicuro in Spagna dove sbarcare i migranti.

Sànchez attacca Salvini

"Inconcepibile risposta delle autorità italiane, e in particolare del suo ministro dell'Interno Matteo Salvini", ha scritto il primo ministro spagnolo, il socialista Pedro Sànchez, in riferimento alla decisione di chiudere i porti. "Il governo spagnolo considererà la possibilità di agire davanti all'Unione europea o alle istituzioni per i diritti umani e il diritto marittimo internazionale contro l'atteggiamento del governo italiano", ha aggiunto Sànchez.

CRONOLOGIA del weekend

Sabato lo sbarco dei minori

Dopo le pressioni del Presidente del Consiglio Conte e l'ok forzato del Ministro dell'Interno, Salvini, ha ha avuto luogo ** lo sbarco dei 27 minori non accompagnati dell'Open Arms**.

La discesa dei minori dalla nave è "di esclusiva responsabilità del Premier", ribadisce il suo vice.

Conte aveva rimarcato, ancora una volta, la "necessità di uno sbarco immediato delle persone di età inferiore ai 18 anni".

Il lasciapassare salviniano giunge nelle stesse ore in cui al Viminale sono arrivati gli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, al fine di acquisire la documentazione volta a ricostruire le tappe che hanno sinora impedito alla nave dell'Organizzazione Non Governativa spagnola di entrare nel porto di Lampedusa.

L'inchiesta della procura

Attesa per le decisioni della Procura di Agrigento, che ha aperto una inchiesta per sequestro di persona, violenza privata e abuso d'ufficio.

Polizia Giudiziaria anche a Roma

Intanto, anche nella sede della Guardia Costiera a Roma è arrivata la Polizia Giudiziaria, inviata proprio dal Procuratore aggiunto di Agrigento: tra i documenti acquisiti, anche la comunicazione con cui il Centro di Ricerca e Soccorso capitolino scrive al Ministero dell’Interno che non ci sono impedimenti e che si può dunque procedere all’attracco della nave. I Carabinieri dello Sco sono stati anche al Viminale per acquisire documenti ma tutto è stato rimandato a lunedì. I Carabinieri su mandato della procura hanno chiesto ufficialmente gli atti relativi alla richiesta di un porto sicuro da parte di Open Arms, ma gli uffici del Viminale hanno fatto sapere di dover raccogliere ancora tutta la documentazione. Una volta acquisita saranno gli stessi uffici del Viminale a inviarla in procura, probabilmente nella giornata di lunedì.

Il Viminale aveva dato mandato all'Avvocatura dello Stato di impugnare la decisione del TAR del Lazio a proposito del divieto di ingresso in acque territoriali.

Vicina a Lampedusa

La nave Open Arms è ancora ferma vicino a Lampedusa, ma i 134 migranti rimasti a bordo non possono sbarcare.

"La situazione è insostenibile - denunciano la Ong catalana ed Emergency - le condizioni di salute psicofisica dei migranti si sono aggravate con atti di autolesionismo e minacce di suicidio".

Negli ultimi giorni sono state sbarcate 13 persone: secondo il responsabile del poliambulatorio di Lampedusa solo uno aveva l'otite, gli altri stavano bene e ora si trovano nell'hotspot dell'isola, da cui nel frattempo sono stati trasferiti ad altra sede 13 migranti, secondo quanto riferisce a Euronews il sindaco di Lampedusa, Totò Martello.

"Se ci fosse un problema umanitario e ritenessimo necessario entrare nel porto - dice il Capo Missione Proactiva Open Arms, Riccardo Gatti - ci entreremmo: al momento siamo davvero in crisi, stiamo parlando con i servizi di emergenza per continuare a evacuare le persone per motivi psicologici, sfortunatamente ogni evacuazione, ogni leggero cambiamento crea un diverso equilibrio a bordo e diventa difficile da controllare".

Aperto un fascicolo

La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta a carico di ignoti: si tratta di un "atto consequenziale" dopo che in procura è arrivato l'esposto formalizzato dai legali della ong spagnola.

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Gli avvocati hanno chiesto di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d'ufficio.

Cosa dice la Commissione europea

Intanto, la Commissione europea dice di non essere stata formalmente investita del caso, mentre sei Paesi si sono detti disponibili ad accogliere i migranti. "Questa situazione in cui persone sono abbandonate per giorni o settimane è insostenibile - dice Vanessa Mock, portavoce della Commissione europea - ancora una volta ricordiamo che è necessario trovare soluzioni urgenti per far sbarcare le persone velocemente e in maniera sicura per dar loro le cure di cui hanno bisogno".

La relazione dell'Ordine di Malta

La relazione firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall'infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom parla di una situazione insostenibile sulla nave.

"La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c'è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano".

L'Ocean Viking vaga nel Mediterraneo

Nel frattempo c'è un'altra nave, l'Ocean Viking con oltre 350 migranti, che vaga nel Mediterraneo in cerca di un porto sicuro.

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"Hanno già vissuto cose terribili durante il loro viaggio su terra, mi riferisco a quando stavano in Libia - dice Nick Romaniuk a bordo di Ocean Viking - abbiamo sentito storie atroci di sofferenza, per questo le persone devono sbarcare al più presto".

Journalist • Roberto Alpino

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