Arrivano con il gommone a Strasburgo. L'appello di Open Arms agli eurodeputati

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Di Euronews
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La ONG ha attraversato il fiume e ha raggiunto l'europarlamento per chidere di porre fine alla criminalizzazione delle attività di salvataggio in mare

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ProActiva Open Arms è una ONG spagnola che salva i migranti nel Mediterraneo. Una delle loro imbarcazioni di salvataggio, Teresa, si trova a Strasburgo, per chiedere la fine della criminalizzazione delle attività delle ONG che salvano vite in mare.

Questa stessa barca è stata utilizzata al largo delle coste libiche per avvicinarsi ai gommoni su cui i trafficanti hanno fatto salire i migranti

Un operatore afferma che le attività di salvataggio sono rischiose, soprattutto a causa dell'ambiente politico ostile.

"A livello legale l'Europa vuole fermarci ad ogni costo, vogliono fermare le ONG con accuse di tipo penale, con multe che non possiamo neanche immaginare. Per noi è rischioso".

Gli attivisti promettono di continuare a lavorare nonostante le minacce rappresentate dalle nuove leggi del governo italiano.

La barca ha attraversato il centro di Strasburgo percorrendo il fiume fino al palazzo del Parlamento Europeo, dove gli eurodeputati hanno incontrato l'equipaggio.

Miguel Urbán, eurodeputato in spagnolo è dalla loro parte: "La questione è separare il dibattito dalla criminalizzazione delle ONG in Parlamento, riteniamo di dover dire chiaramente che salvare vite non è un crimine ", afferma.

Il recente rilascio della capitana della SeaWatch, Carola Rackete, è stato intepretato come un successo legale dalle ONG.

Ma il capo del gruppo di estrema destra al Parlamento europeo, il leghista Marco Zanni, afferma che se i giudici cercano di legalizzare lo sbarco dei migranti, allora le leggi vanno cambiate.

"Se sarà necessario cambieremo queste regole per garantire che la protezione dei nostri confini non sia delegata alle istituzioni private ma garantita dall'autorità pubblica, dall'Italia e ad un certo livello dall'UE".

Criminali per alcuni, eroi per gli altri, queste ONG sostengono che continueranno a salvare vite in mare. E il nuovo presidente del Parlamento europeo afferma che dovrà esserci una finestra di dialogo con queste organizzazioni.

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