Brexit: Theresa May chiede a Bruxelles un rinvio fino al 30 giugno

Brexit: Theresa May chiede a Bruxelles un rinvio fino al 30 giugno
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

La premier lo ha annunciato nel suo intervento alla Camera dei Comuni alla vigilia del Consiglio europeo. Secondo indiscrezioni Bruxelles sarebbe disposta a concedere una breve estensione tecnica solo se il Parlamento approvasse un accordo entro la prossima settimana.

PUBBLICITÀ

Un rinvio della Brexit fino al 30 giugno 2019. È la richiesta contenuta nella lettera inviata a Bruxelles da Theresa May alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì.

Ad annunciarlo è stata la premier britannica nel corso del suo intervento alla Camera dei Comuni, a cui ha fatto seguito un aspro botta e risposta con il leader dell'opposizione Jeremy Corbyn.

La scorsa settimana, dopo la seconda bocciatura dell'accordo, il Parlamento aveva approvato la mozione messa sul tavolo dal primo ministro per chiedere un'estensione dell'articolo 50.

Nel suo intervento il primo ministro ha spiegato che sottoporrà l'accordo sulla Brexit al vaglio del Parlamento per la terza volta. In caso di approvazione, l'estensione di tre mesi darebbe il tempo alla Camera dei Comuni di implementare l'accordo di divorzio.

La May ha escluso categoricamente l'ipotesi di un rinvio più lungo, definendo "inaccettabile" la prospettiva che il Regno Unito possa dover partecipare alle prossime elezioni europee "a tre anni di distanza" dal risultato del referendum del 2016.

Secondo Corbyn il rifiuto della premier di mettere sul piatto l'opzione di uno slittamento prolungato rappresenta "un fallimento" e un cedimento all'ala dura dell'esecutivo.

Il leader Laburista ha ribadito il suo no all'accordo sostenuto dalla May e ha chiesto ancora una volta di tornare alle urne per permettere ad "un nuovo governo" di gestire la situazione.

"Siamo nel mezzo di una crisi nazionale", ha denunciato Corbyn, puntando il dito contro "l'incompetenza, i fallimenti e le intransigenze" del governo e dei conservatori.

Leggi anche ➡️ I rischi dei maialini danesi con una Brexit senza accordo

Estensione vincolata all'approvazione di un accordo

Prima del suo intervento alla Camera il primo ministro ha parlato al telefono con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker per concordare l'approccio migliore in vista del vertice europeo.

Bruxelles, come confermato da Donald Tusk, sarebbe disposta a concedere una breve estensione tecnica solo nel caso il Parlamento britannico riuscisse ad approvare un accordo entro la prossima settimana.

"In questo momento - ha detto Tusk - non prevedo un vertice straordinario: se i leader approveranno la mia raccomandazione e ci sarà un voto positivo ai Comuni potremo formalizzare e finalizzare la decisione con una procedura scritta. Ma se ci sarà la necessità, non esiterò a convocare un vertice straordinario alla fine della prossima settimana".

Alla sessione sulla Brexit, al vertice di giovedì, saranno dedicate quattro ore di discussione, a partire dalle 15.30. Per approvare un'estensione dell'articolo 50 serve il consenso di tutti e 27 gli stati membri.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Regno Unito: il senso di Corbyn per la Brexit

Brexit, Barnier: "Attendiamo la richiesta della May"

Brexit: il veto non ferma Theresa May