Elezioni europee, chi sale e chi scende secondo le ultime proiezioni

Elezioni europee, chi sale e chi scende secondo le ultime proiezioni
Di Lillo Montalto Monella
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Giù conservatori e socialdemocratici, su il raggruppamento sovranista. Cosa dice il primo sondaggio pubblicato dall'Europarlamento in vista del voto del 26 maggio

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Secondo le ultime proiezioni di Bruxelles, le storiche coalizioni formate dai più grandi partiti del Parlamento europeo saranno le più penalizzate dagli elettori alle Elezioni europee 2019.

I conservatori del Partito Popolare dovrebbero riuscire a conservare 183 seggi, ma su un totale di 705 (il numero degli eletti passa da 751 a 705 a causa della Brexit). Al momento, i popolari sono forti di 217 deputati europei: il loro peso specifico scenderebbe dunque dal 29% al 26%. I Socialisti e Democratici (Pse), tra le cui fila siedono gli italiani del Pd, vedrebbero la loro percentuale di seggi diminuire dal 25 al 19%.

Questi numeri sono stati tratti dal primo sondaggio pubblicato dall’Europarlamento in vista del voto del prossimo 23/26 maggio 2019. I dati risalgono al 6 febbraio.

Nonostante l’emorragia di voti, PP e Pse rimarrebbero comunque le due più grandi realtà politiche nel neoeletto Parlamento europeo.

I più grandi vincitori della consultazione potrebbero essere i liberaldemocratici: l’Alde guidato da Verhofstadt salirebbe da 68 a 75 eletti, ovvero dal 9 all’11%. Gli euroscettici dell’Europa della Nazioni e della Libertà (ENF), che include i rappresentanti della Lega e del partito di Marine Le Pen, in Francia, crescerebbero di tre punti percentuali, dal 5 all’8%, passando così da 37 a 59 rappresentanti. L’Ecr, che con la Brexit e l’addio dei conservatori inglesi passerà in mano ai polacchi di Kaczinsy, porterà invece 51 parlamentari. Come si legge su Repubblica, se questi ultimi si alleeranno con l’ENF, potrebbero ottenere 110 seggi ai quali andranno aggiunti i 12 di Alternative für Deutschland e una manciata di singoli parlamentari eletti nei partitini alleati dell'Est europeo

Il partito di Matteo Salvini potrebbe diventare il secondo partito politico del Parlamento, e quindi d'Europa, subito dietro ai cristiano-democratici della CDU di Angela Merkel, che siede con il Partito Popolare.

Ciononostante, nel Parlamento europeo i singoli partiti tendono sempre ad allinearsi ai grandi raggruppamenti politici: questo fa sì che possano acquisire più influenza e l’accesso ai fondi europei. Per formare un gruppo all'Europarlamento servono minimo 25 deputati eletti in almeno 7 paesi diversi.

Uno dei più grandi dubbi riguarda il posizionamento di partiti come il Movimento Cinque Stelle di Luigi Di Maio e La Republique En Marche di Emmanuel Macron.

I "grillini" perderanno il loro gruppo Efdd causa addio dello Ukip con la Brexit. Non è ancora chiaro con quale famiglia Ue si alleeranno. Si attendono prese di posizione anche da parte del Presidente francese circa il futuro collocamento europeo del suo movimento. Nelle proiezioni, i voti ottenuti da queste due forze politiche sono conteggiati sotto la dicitura “Altri”.

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