Dopo Skopje, anche Atene ha ratificato l'accordo di Prespa per cambiare in Macedonia del Nord il nome dell'ex repubblica jugoslava. Un passo che spiana la strada all'ingresso del paese nella Ue e nella Nato
Dopo Skopje, anche Atene ha ratificato l'accordo di Prespa sul cambio di nome della Macedonia. Al termine di tre giorni di dibattito il Parlamento greco ha approvato l'intesa raggiunta lo scorso giugno dai premier Alexis Tsipras e Zoran Zaev.
Il nuovo nome del paese è 'Repubblica della Macedonia del Nord', mentre i suoi cittadini continueranno ad essere chiamati 'macedoni'. La ratifica del parlamento greco chiude una disputa decennale sul nome tra i due paesi, cominciata nel 1991, e spiana la strada all'ingresso dell'ex repubblica jugoslava nella Ue e nella Nato, a cui la Grecia si era sempre opposta.
Zaev si è subito congratulato con Tsipras e ha definito il voto di oggi una "vittoria storica", mentre in una dichiarazione congiunta Jean Claude Juncker, l'alta rappresentante Rita Mogherini e l'alto commissario Johannes Hahn ahnno dichiarato di "attendere con ansia" la piena attuazione dell'accordo di Prespa.
A far loro eco c'è il segretario generale NATO Jens Stoltenberg "Accolgo con favore la ratifica odierna nel parlamento greco dell'accordo di Prespa, un importante contributo alla stabilità e alla prosperità dell'intera regione. Attendo con ansia che la futura Repubblica della Macedonia del Nord si unisca alla NATO".
L'approvazione dell'accordo è stata preceduta da un acceso dibattito parlamentare, con l'opposizione, guidata dal partito di centro-destra Nuova Democrazia, fortemente contraria all'intesa con Skopje.
Dopo i tafferugli di domenica scorsa, quando migliaia di persone sono scese in strada ad Atene per protestare contro l'accordo, giovedì sera la polizia ha dovuto usare i lacrimogeni per disperdere i manifestanti che si erano radunati davanti al Parlamento.