Bruxelles-Roma: alta tensione in arrivo sulla manovra

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Di Elena Cavallone
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Il 21 la Commissione europea molto probabilmente muoverà contro l'Italia i primi passi per aprire una procedura per debito eccessivo

Verso una procedura per eccessivo debito? Il verdetto il 21 novembre

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Solo poche ore separano l'inizio di un scontro senza precedenti tra Roma e Bruxelles sulla manovra finanziaria presentata dal governo, che viola le regole europee sul bilancio.

Mercoledì la Commissione europea presenterà il suo parere sul progetto di bilancio presentato da tutti gli stati membri e tutti gli occhi saranno puntati sull'Italia. Sembra molto probabile, infatti, che l'organo esecutivo dell'UE esprima un parere negativo sul piano presentato dal governo, che fissa un deficit al 2,4%, ben oltre la raccomandazione della Commissione.

Ma c'è di più. È molto probabile che la Commissione europea pubblichi una relazione sul debito italiano. Questa relazione è fondamentale perché rappresenta un passo necessario per consentire alla Commissione europea di proporre agli Stati membri di aprire una procedura contro l'Italia per eccessivo debito.

I governi europei avranno quindi due settimane di tempo per dare il loro parere su questa relazione e decidere se dare o meno il loro appoggio alla Commissione europea.

"È difficile al momento stabilire quando sarà data questa valutazione: la prima data verosimile è il 3 dicembre oppure direttamente a gennaio", spiega il corrispondente del Sole 24 ore Beda Romano. "L'Italia è isolata su questo tema: alcuni paesi, come l'Austria e l'Olanda, si sono espressi duramente, altri sono più cauti. Ma le riunioni dei ministri delle finanze che si sono svolte nelle ultime settimane hanno dimostrato che c'è un ampio sostegno su come la Commissione sta affrontando questo problema. Si vede chiaramente un isolamento dell'Italia rispetto agli altri Stati membri".

La procedura per debito eccessivo: come funziona

Questa procedura non è mai stata applicata finora: costringerebbe l'Italia a fare ordine nelle finanze pubbliche, introducendo misure specifiche per ridurre il debito pubblico in un determinato periodo di tempo.

"Finora vari paesi europei sono stati sottoposti alla procedura per disavanzo eccessivo, mentre una procedura per debito eccessivo non è mai stata aperta prima d'ora. Siamo in un territorio inesplorato perché c'è un precedente, non ci sono esempi in passato e i trattati conferiscono discrezionalità alla Commissione e agli stati membri su come applicare la procedura ", sottolinea Beda Romano.

La discrezionalità riguarda soprattutto la tempistica. Probabilmente l'Italia dovrà presentare dei rapporti su come ha implementato queste misure ogni tre o sei mesi, a seconda dei negoziati tra l'Italia, gli altri stati membri e la Commissione europea.

Se il governo non dovesse applicare le misure richieste, potrà essere soggetto a multe e a sanzioni finanziarie. Questa è una prospettiva ancora molto lontana, ma è una possibilità da un punto di vista legale. Sanzionare uno stato membro è politicamente molto difficile, ma nulla può essere escluso e tutto dipende da come reagirà il governo italiano.

"Possiamo aspettarci che i mercati finanziari proveranno a fare pressione, ma è molto difficile che Roma cambi posizione. Il governo gode di un largo consenso e c'è un profondo euroscetticismo nel Paese, anche per via della crisi economica che ha sofferto. E non si può escludere che ad un certo punto, sia per via di una volontà politica, o di eventi imprevisti, l'Italia decida per il peggio ".

Italia isolata mentre l'Eurozona si riforma

Mentre l'Italia sembra isolarsi, l'Eurozona vuole rafforzarsi. Lunedì l'Eurogruppo ha accolto con favore la proposta franco-tedesca per la creazione di un bilancio della zona euro che potrebbe ridurre le differenze tra gli Stati membri e proteggere da futuri shock finanziari. L'Europa ha imparato una lezione dalla crisi del debito greco.

"La Banca centrale europea da un lato e il patto di stabilità e crescita dall'altro non sono sufficienti a creare una situazione stabile all'interno dell'eurozona e a rafforzare la moneta unica. A mio avviso, questa è la ragione principale per la necessità di un bilancio dell'Eurozona ". afferma il liberale Guy Verhofstadt.

Ma solo gli stati membri che rispettano le regole europee potranno beneficiare di questi fondi. Secondo gli analisti ciò aumenterebbe la pressione sul governo italiano, costretto a rivelare le sue intenzioni sulla volontà di restare nell'erozona.

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