Non solo Balcani: Teheran e Washington in cima al vertice europeo di Sofia

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Di Euronews
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The Brief: il programma di attualità europea

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Si è concluso a Sofia, in Bulgaria, il vertice europeo sui Balcani occidentali. A dominare la scena è stata la questione Iraniana: i leader dell’UE si sono impegnati a salvare l’accordo sul nucleare iraniano, costato 12 anni di negoziati. La decisione di Washington di ritirarsi da questo accordo arreca un danno evidente ai legami transatlantici, tanto che alla domanda sull’imprevedibilità dell’Iran, Tusk ha risposto:

“Il vero problema geopolitico non è quando si ha un avversario o un nemico imprevedibile, il problema è se il tuo migliore amico è imprevedibile. Non è uno scherzo. Questa è l’essenza del nostro problema oggi con i nostri amici dall’altra parte dell’Atlantico “.

Un altro punto dolente tra Washington e Bruxelles è la minaccia dell’imposizione di dazi sull’importazione di acciaio e alluminio e una possibile guerra commerciale. A offrire un ramoscello d’Ulivo è il presidente della commissione europea Juncker.

“Se l’Europa ottiene un’esenzione illimitata dalle misure tariffarie proposte – ha affermato- allora saremo pronti a impegnarci in discussioni con il nostro partner transatlantico. Siamo pronti a discutere su come migliorare al meglio l’accesso reciproco al mercato, in particolare per prodotti industriali, comprese le automobili. “

E per quello che concerne il vero obiettivo del vertice il presidente del Consiglio europeo ha affermato che l’Unione europea è e resterà il partner più affidabile di tutti i Balcani occidentali. Tra le riforme da portare avanti per questo Paesi c‘è il primato della democrazia e dello Stato di diritto, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, il buon governo, e il rispetto dei diritti umani e dei diritti delle minoranze.
Si profila quindi una lunga strada da percorrere per Bosnia Erzegovina, Serbia, Kosovo, Montenegro, Albania e l’ex repubblica jugoslava di macedonia

Proprio con quest’ultima la Grecia ha riconosciuto i progressi fatti sulla questione relativa al nome, ma per ora non si intravede alcuna soluzione per la disputa tra i due vicini.

I 27 Torneranno presto a riunirsi a giugno per l’ultimo vertice europeo prima della pausa estiva.

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