Molte persone hanno riportato danni fisici e psicologici a seguito delle esplosioni avvenute presso l'aeroporto di Zaventem e la metropolitana. Eppure in alcuni casi lo Stato belga non riconosce lo status di vittima
"Sembrava una scena di guerra. Ho visto il terrorista, era completamente bruciato, ho visto il centro dell'esplosione. Poi mi sono concentrato su quello che dovevo fare per aiutare le persone intorno a me e a quel punto ho dimenticato l'orrore della scena." Philippe Vandenberghe è stato uno dei primi soccorritori a recarsi in aeroporto quando quel 22 marzo 2016 Bruxelles è stata sconvolta dagli attentati terroristici, che hanno colpito anche un treno della metropolitana presso la stazione di Malbeek.
Due esplosioni, 32 vittime, centinaia di feriti.
Mentre cercava di aiutarne alcuni, Philippe vide morire tra le sue braccia una donna.
"So che era impossibile salvarle la vita. Ho cercato di fare del mio meglio, ma non aveva più sangue. E' stato terribile".
Per le persone colpite dagli attacchi all'aeroporto di Bruxelles e alla stazione della metropolitana, il dolore è ancora vivo. Ma quel dolore si mescola a rabbia e frustrazione. Due anni dopo, le autorità belghe sono accusate di non fornire adeguato supporto alle vittime.
E' il caso di Myriam Gueuning, che a seguito dell'esplosione è rimasta parzialmente sorda e ha riportato problemi alla vista. Il governo belga non le ha riconosciuto lo status di vittima di terrorismo. La sua battaglia è sostenuta da V-Europe, l'associazione per le vittime di attentati terroristici.
"Ci sentiamo abbandonati e penso che se vogliamo ricominciare a vivere, dobbiamo essere ufficialmente riconosciuti come vittime. Rappresentiamo circa 200 persone nella nostra associazione e mi creda riusciremo a ottenere questo riconoscimento".
Il parlamento federale belga ha approvato una legge per il riconoscimento delle vittime in caso di attacchi terroristici, ma rimangono irrisolte ancora molte questioni di tipo legale che per il momento impediscono a molte persone di ricevere un supporto finanziario da parte dello Stato.