Italiani da euroentusiasti a euroscettici: com'è potuto succedere?

Italiani da euroentusiasti a euroscettici: com'è potuto succedere?
Di Elena Cavallone
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Crisi economica, immigrazione e forse un po'di confusione tra i due fenomeni. Da Bruxelles uno sguardo distaccato di chi ha vissuto le elezioni a distanza

PUBBLICITÀ

Un dato su tutti fa riflettere in queste elezioni: in Italia, un elettore su due ha votato per un partito euroscettico.

Tra un cornetto e un cappuccino nel cuore del quartiere di Bruxelles, frequentato da funzionari europei e politici, alcuni italiani che vivono e lavorano della cosiddetta "bolla europea" ci spiegano come tutto questo sia potuto succedere.

Per un Paese storicamente euroentusiasta si tratta infatti di una vera e propria rivoluzione, che trova le sue radici nell'austerità imposta a livello europeo e nel modo in cui alcuni partner, in primis la Germania, hanno gestito la crisi migratoria, a partire da quella dei rifugiati siriani del 2015.

"La signora Merkel ha una grande responsabilità in cio' che è successo", spiega un signore. "Perché ha preso una decisione unilaterale all'epoca senza alcuna discussione reale con i suoi partner europei".

Per altri, invece, si tratta di un voto di protesta che mira a generare un cambiamento nella politica "Non credo che gli italiani siano euroscettici, penso che gli italiani stiano aspettando risposte dalla politica. Queste risposte per tanti anni non sono arrivate e quindi il voto si orienta di conseguenza per provocare una reazione dei politici", sostiene un altro signore.

Ma secondo l'ex ministro all'integrazione Cecile Kienge, gli elettori si sono lasciati trasportare da un malcontento in cui hanno mischiato le rivendicazioni economiche con la paura dei migranti.

"Questa è una tendenza che stiamo vedendo in tutta Europa - spiega- come è successo per il Brexit. Sfortunatamente si parla del fenomeno migratorio associandolo a quello che è un disagio all'interno dell'Europa, ma dovuto alla crisi economica e ad altri fattori".

Le altre forze euroscettiche del parlamento europeo strizzano l'occhio a questo risultato, a conferma che ormai anche gli italiani preferiscono seguire un' agenda anti-europeista, esclama il deputato conservatore ceco Jan Zahradil.

"Non desiderano che l'UE continui in questo modo: verso un'Europa federale, gli stati uniti d'Europa o un'integrazione più profonda. Sperano che questo messaggio sia ascoltato da Juncker, dal cancelliere Merkel e dal presidente Macron".

Per il gruppo di Visegrad c'è poco da esultare pero': la Lega Nord punta il dito contro l'UE e la mancanza di solidarietà degli altri Paesi europei nell'accogliere i migranti che si trovano sul territorio italiano. Il rischio di uno scontro politico con i Paesi dell'Europa centro-orientale, da sempre contrari alle politiche d'accoglienza, è dietro l'angolo.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Lega, Salvini: a Bruxelles preparino gli scatoloni

Il giorno dopo: Bruxelles digerisce le elezioni italiane

L'Europa reagisce alle elezioni italiane