Il commissario Oettinger propone di tassare le plastiche per disincentivarne l'uso e contribuire a coprire il buco di bilancio lasciato dalla Brexit
Una tassa sulla plastica. È quello che la Commissione europea intende proporre fra le misure che presenterà la prossima settimana con l'obiettivo di chiudere il buco di bilancio destinato a crearsi con l'uscita del Regno Unito dall'Unione.
Il commissario al bilancio Günther Oettinger ha spiegato che la tassa servirà anche a disincentivare l'uso del materiale: "Produciamo e usiamo troppa plastica che, nonostante gli sforzi fatti per riciclarla, diventa spazzatura, e che non possiamo più vendere sui mercati mondiali come facevamo in passato a causa della Cina".
Dal 1° gennaio Pechino ha chiuso il mercato alla plastica da riciclare, fra cui quasi 3 milioni di tonnellate all'anno provenienti dall'Unione europea.
Con la **Brexit **si calcola che il bilancio dell'Ue perderà fra i 12 e i 15 miliardi di euro all'anno.
Il presidente della Commissione Juncker chiede agli europei di contribuire con qualcosa in più dell'equivalente di un caffè al giorno, come invece farebbero adesso, aumentando il bilancio dall'1 all'1,1-1,2 per cento del pil. Ma si prevedono anche tagli.
"Per quanto riguarda i fondi di coesione e la politica agricola comune, dovremo effettuare tagli a questi programmi, ma cercherò di far sì che siano ridotti il più possibile allo scopo di non danneggiarli", ha assicurato Oettinger.
Sforzi che saranno necessari anche perché si dovranno trovare fondi per le spese finora effettuate con aggiustamenti di bilancio, per **immigrazione **e difesa.
Non saranno invece toccati due programmi: Erasmus+, per favorire la mobilità dei giovani, e Horizon 2020, dedicato a ricerca e innovazione.