Gerusalemme capitale: fine della soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese?

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Di Euronews
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Il premier israeliano a Bruxelles tenta di smontare le convinzioni dell'UE

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Per Netanyahu si tratta di una vittoria senza precedenti: il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli stati Uniti sgretola la prospettiva di una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese. Ed è con questa consapevolezza che lunedi a Bruxelles il primo ministro israeliano si è rivolto senza mezzi termini ai leader europei.

“Penso che ciò che il presidente Trump ha fatto è semplicemente mettere i fatti nero su bianco: la pace è basata sulla realtà, la pace si basa sul riconoscere la realtà”, ha affermato durante una conferenza stampa al termine dell’incontro con il capo della diplomazia europea Federica Mogherini.

Federica Mogherini rencontre Benjamin Netanyahu à Bruxelles #AFPpic.twitter.com/Z5WedfaxCB

— Agence France-Presse (@afpfr) 11 dicembre 2017

Sostenuta dall’Unione europea, la proposta di pace basata sul riconoscimento reciproco dei due Stati aveva mostrato i suoi limiti già dal crollo degli accordi di Oslo, come conseguenza della seconda intifada scoppiata nel 2000. Eppure da allora, l’Unione europea non ha mai cambiato la sua posizione su questa soluzione pensata per garantire la pace a lungo termine.

“Israele conosce molto bene la posizione europea sulla creazione di due stati aventi entrambi come capitale Gerusalemme”, spiega Marc Pierini di Carnegie Europe. “Quella di Netanyahu è stata una provocazione per dire all’Unione europea: sveglia, la realtà oggi è diversa, bisogna andare avanti”.

Mogherini risponde a Netanyahu, i Paesi Ue non seguiranno Usa https://t.co/4WFiOnJT9QFedericaMog</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Netanyahu?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Netanyahu</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Usa?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Usa</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Ue?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Ue</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Palestina?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Palestina</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Israele?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Israele</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Gerusalemme?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Gerusalemme</a></p>— ANSA Europa (ansaeuropa) 11 dicembre 2017

Dal 1993 L’Unione europea ha investito energie diplomatiche risorse economiche nel processo di pace. Denaro non sempre bene speso, a volte per via delle inefficienze amministrative dell’Autorità palestinese, a volte per via del danneggiamento alle infrastrutture causato dagli scontri tra Hamas e la forze di difesa israeliane.

“Prima ancora di sapere cosa farà l’UE, viene da chiedersi è se rimarrà unita”, suggerisce Marc Pierini. Per alcuni paesi europei, infatti, Israele rappresenta un modello di successo economico, a cui sia aggiungono interessi dovuti alla recente scoperta al largo delle sue coste di “Eastmed”, un importante giacimento di gas.

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