Monica Queisser, Ocse: "La flessibilità nel lavoro è spesso un rischio"

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Di Sophie Claudet
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Sophie Claudet, euronews: “Monica Queisser, direttrice delle Politiche Sociali presso l’Ocse, grazie ancora per essere di nuovo con noi.

Sophie Claudet, euronews: “Monica Queisser, direttrice delle Politiche Sociali presso l’Ocse, grazie ancora per essere di nuovo con noi. La Germania non è l’unico paese in Europa a promuovere la flessibilità sul mercato del lavoro. Sta succedendo anche in altre parti d’Europa?”

Monica Queisser: “Ci sono stati diversi paesi che hanno riformato il loro mercato del lavoro con una maggiore flessibilità. Uno di questi paesi è l’Italia, con il “Jobs Act”, che ha cercato di rendere più facile per i cosiddetti “outsider” entrare nel mercato del lavoro. Attualmente anche in Francia sono in corso riforme e un dibattito sulla flessibilità nel lavoro. Molti di questi paesi stanno cercando di aiutare sia le persone che sono rimaste fuori del mercato da molto tempo a rientrare nel mercato stesso e ad incentivare i datori di lavoro ad assumere più facilmente.”

euronews: Spesso questo ha portato a una nuova classe di lavoratori poveri..”

Monica Queisser: “Esiste il rischio che il numero di lavoratori poveri aumenti a seconda delle modalità delle varie politiche. Abbiamo visto che in Germania i lavori precari e la flessibilità hanno portato ad una situazione in cui sono aumentati i lavoratori poveri, guadagnandosi un secondo posto per salari bassissimi dopo gli Stati Uniti e tra i paesi dell’Ocse. I governi devono prestare attenzione regolando la qualità dei posti di lavoro e assicurandosi che le persone siano ben pagate, che ci siano adeguati salari minimi. La Germania ha appena introdotto un salario minimo, affrontando il problema del precariato.”

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