"L'obiettivo principale della Russia è quello di ripristinare la propria sfera d'influenza nei paesi dell'ex Unione Sovietica"

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Sophie Claudet, euronews: Lei avverte dei timori di un espansionismo da parte della Russia?

Sophie Claudet, euronews: Lei avverte dei timori di un espansionismo da parte della Russia?

Sven Biscop, esperto di sicurezza e difesa europea: Non credo, forse si sta sopravvalutando il tutto, i 28 stati membri dellaUE hanno circa 1 milione e mezzo di soldati. Ovvero il doppio delle dimensioni delle forze armate russe. Ora questo non significa che il un milione e mezzo di militari sono soldati pronti per una battaglia. Né tantomeno i 750.000 militari russi, quindi non credo che ci sia una vera minaccia militare.

Sophie Claudet: E a riguardo della guerra informatica? Sappiamo che la Russia è stata accusata di questo, di voler interferire nelle elezioni per esempio. Pensa che i pasi NATO siamo preparati per combattere possibili cyber attacks?

Sven Biscop: Questo è qualcosa che tutti gli stati europei devono affrontare, semplicemente convincendo la gente che non c‘è nulla in quello che dicono i russi che possa essere più attraente di quello che potrebbe ottenere dal proprio stato, ovvero essere nell’Unione europea. E poi tutte le storie che i russi cercano di diffondere in Internet … notizie false… nnon verranno ascoltate perché non sono una valida alternativa a ciò che le persone hanno già come membri dell’UE.

Sophie Claudet: Pensa che la Russia abbia i mezzi e la tecnologia nevcessari per compromettere i sistemi militari europei ad esempio?

Sven Biscop: Queste tecnologie sono molto economiche e molto diffuse, questo si è uno dei problemi. L’elenco degli obiettivi potenziali è illimitato. Un settore molto critico e spesso gestito da mani private e quindi è molto facile creare parecchi problemi. Dall’altra parte dobbiamo anche chiederci quali sono gli interessi e le intenzioni di Mosca. Non è detto che se qualcuno ha la capacità di fare qualcosa, poi lo farà veramente.

Sophie Claudet: Secondo lei la Russia che intenzioni ha ?

Sven Biscop: La mia sensazione è che l’obiettivo principale della Russia sia quello di ripristinare la propria sfera d’influenza nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Non ha in agenda delle vere minacce contro l’Unione europea. Vuole solo indebolire l’Europea e la NATO in modo che da poter avere mano libera in paesi come l’Ucraina. Quindi non vedo una minaccia diretta all’Unione, ma se come paesi dell’Europa o della Nato dovessero dividersi, allora i russi, usando il loro opportunismo, non esiteranno a colmare il vuoto lasciato da noi.

Sophie Claudet: Abbiamo visto la scorsa settimana che Trump ha in qualche modo bocciato la proposta di difesa reciproca della NATO.

Sven Biscop: Questo va ben oltre Trump per due motivi: Primo c‘è una nuova elite negli Stati Uniti che non è di origine europea e che non sembra necessariamente essere pro-Europa. Molti politici americani in questi giorni guardano alla Cina e all’Asia. Secondo punto, non viviamo più nell’era della guerra fredda in cui gli interessi europei e americani coincidevano quasi automaticamente. Siamo in un mondo multipolare dove esistono grandi potenze diverse, alcune cooperano su un argomento, altre su un altro e quindi i nostri interessi non sono per forza gli stessi di quelli degli americani. Basta vedere a come gli Stati Uniti guardano la Cina, lo fanno in modo diverso dall’Europa. Questo non significa che non possiamo mantenere un’alleanza forte, ma significa che dobbiamo essere più flessibili e che noi europei dobbiamo avere ben presente quali sono i nostri interessi e quali sono le nostre priorità e poi agire, per noi stessi.

Sophie Claudet: Significa che sta prendendo forma la difesa comune Europea?

Sven Biscop: Dovrebbe finalmente formarsi perché ne abbiamo parlato per circa vent’anni. Se accadesse ora sarà il risultato di un asse franco-tedesco in materia di difesa. La Francia e la Germania insieme possono attivare strutture permanenti di cooperazione, il sistema del trattato di Lisbona che consente ad un nucleo di Stati membri di integrare i loro sforzi in materia di difesa, questo sarebbe un grande passo in avanti per creare le capacità che consentirebbero all’Europa di gestire autonomamente una crisi, qualora fosse necessario.

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