Brexit, guai per Cameron. Conservatori divisi tra chi vuole uscire dall'Ue e chi no

Brexit, guai per Cameron. Conservatori divisi tra chi vuole uscire dall'Ue e chi no
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Di Margherita Sforza Agenzie:  ARIANNA SGAMMOTTA
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Non ci sono soltanto i laburisti, a remare contro David Cameron è anche una parte del suo stesso partito. A meno di un mese dall’avvio dei negoziati

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Non ci sono soltanto i laburisti, a remare contro David Cameron è anche una parte del suo stesso partito. A meno di un mese dall’avvio dei negoziati per i negoziati sulla riforma delle relazioni tra Unione europea e Regno Unito, crescono le divsioni interne ai conservatori britannici, letteralmente contrapposti tra chi vuole uscire dall’Unione e chi crede nel riposizionamento di Londra al suo interno.

Una contrapposizione visibile anche all’interno della delegazione dei conservatori britannici al Parlamento europei. Tra gli euroscettici convinti, c‘è l’eurodeputato Daniel Hannan, che a Euronews ammette:“Sto lavorando affinché il mio Paese esca per sempre dall’Unione. Credo che le riforme, sulle quali Cameron sta negoziando in queste settimane, non modifichino in modo sostanziale i nostri rapporti con l’Unione europea. Vorrei che il nostro Paese facesse soltanto parte dell’area di libero mercato”.

La pensa diversamente un altro conservatore britannico, Charles Tannock, portavoce dei tories in materia di affari esteri. Per Tannock l’unico posto per il Regno Unito è all’interno dell’Unione europea. “Credo che dalla permanenza nell’Unione, il Regno Unito abbia da trarre più vantaggi che svantaggi” dichiara Tannock a Euronews “Non si tratta soltanto di questioni economiche, di mercato unico o anche di accordi commerciali, ma del più ampio ruolo che il nostro Paese ricopre a livello internazionale, nella difesa, nella lotta ai cambiamenti climatici, e in quella contro il terrorismo”.

Altri ancora all’interno dei tories aspettano di conoscere il risultato dei negoziati tra Londra e Bruxelles per scegliere da quale parte stare. Come l’eurodeputato Ashley Fox:“Credo sia più importante ottenere un buon accordo. E farlo velocemente. Abbiamo annunciato che il referendum si terrà nel 2017 e se ci vorranno due anni per avere un buon accordo, aspetteremo due anni” dichiara Fox a Euronews.

Il temuto referendum sulla Brexit, potrebbe tenersi, secondo un crescente numero di voci già entro l’estate. Un appuntamento decisivo per le sorti politiche di Cameron. Lo hanno capito bene alcuni dei tories, che vedono nel suo fallimento la possibilità di avviare un ricambio ai vertici.

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