Riga, summit del Partenariato orientale

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Il vertice del Partenariato orientale si svolgerà a Riga in Lettonia, giovedì sera, offuscato dal conflitto in Ucraina e dalle tensioni con la

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Il vertice del Partenariato orientale si svolgerà a Riga in Lettonia, giovedì sera, offuscato dal conflitto in Ucraina e dalle tensioni con la Russia.

Capi di stato e di governo dei paesi dell’UE, insieme con gli omologhi dei paesi del Partenariato orientale (Ucraina, Georgia, Moldavia, Armenia, Bielorussia e Azerbaijan) valuteranno i rapporti dell’UE con questi 6 paesi e discuteranno dei futuri settori di attività.

Ma vi è qualche tensione prima del vertice in termini di aspettative da parte dei diversi partecipanti.

Ucraina, Georgia e Moldavia si sono dichiarate insoddisfatte sulle conclusioni del vertice previste nella bozza, perché vorrebbero che capi di stato e di governo dell’Unione europea riconoscessero, proprio in occasione del summit, la loro richiesta di adesione all’Unione europea .

Ma, Vaira Vike-Freiberga, presidente della Lettonia tra il 1999 e il 2007, pensa che Ucraina, Georgia e Moldavia non debbano necessariamente vedere riconosciuto questo diritto.

Vaira Vike-Freiberga, ex presidente della Lettonia:
“Non importa l’Unione Europea, la luce alla fine del tunnel dovrebbe essere ció che intende diventare il vostro paese e in che modo, per il vostro bene. Non importa l’Europa, che è una sorta di ciliegina sulla torta, la torta sono le vostre azioni.”

Alcuni stati membri, come Francia e Germania, non sono d’accordo nell’inserire nella dichiarazione finale alcune dichiarazioni che Ucraina, Georgia e Moldavia vorrebbero (come regime senza visti e prospettive di adesione).

Oleh Rybachuk, ex vice primo ministro dell’Ucraina e attivista pensa che l’Ucraina non debba esagerare nelle sue richieste all’UE:
“É come se fossimo già a casa, sentiamo già di farne parte, siamo lo stesso territorio, abbiamo gli stessi valori, gli stessi punti di vista su molte questioni. La società civile ucraina non deve condividere alcun tentativo del governo nel cercare di domandare all’Unione europea piú di quanto meriti.”

Paesi come Armenia e Bielorussia non vogliono riconoscere nella dichiarazione finale l’aggressione militare della Russia, in Ucraina.

Il fattore Russia gioca un ruolo importante a Riga. Alla fine di aprile, Mosca aveva minacciato di voler assumere una presa di posizione ferma contro il vertice definito “anti-russo”.

Jānis Urbanovičs, presidente del gruppo Concord del Parlamento lettone pensa che la Russia debba essere invitata come osservatore al vertice e spiega perché.

Jānis Urbanovičs, Harmony Party:
“Capisco molto bene la posizione russa perché Mosca è gelosamente focalizzata su ciò che sta accadendo sui suoi confini.”

Ma dal vertice di Riga, ci si puó aspettare un atteggiamento piú diplomatico. La nostra corrispondente, Natalia Richardson-Vikulina:
“Ucraina, Georgia e Moldavia promettono iniziative diplomatiche se il vertice di Riga non fosse sufficientemente ambizioso. Kyiv non firmerà la dichiarazione finale perché significherebbe un fallimento del Partenariato orientale. Secondo fonti diplomatiche, Ucraina, Georgia e Moldavia hanno preparato un piano B, in cui dichiarano che l’UE deve distinguere in modo esplicito il suo atteggiamento nei confrotni dei tre paesi con aspirazioni europee, da un lato e Armenia, Azerbaigian e Bielorussia dall’altro”.

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