Gli oceani stanno male, ma le persone non ne sanno ancora abbastanza

In collaborazione con The European Commission
Gli oceani stanno male, ma le persone non ne sanno ancora abbastanza
Diritti d'autore Thierry Winn/Euronews
Di Denis Loctier
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Stando agli ambientalisti la maggior parte delle persone, compresi i politici, non è informata sul reale stato di salute dei mari. In tutto il mondo si moltiplicano le iniziative per colmare questa lacuna

L'uomo è responsabile di molti dei problemi che riguardano gli oceani. In Europa e in altre parti del mondo le persone che hanno a cuore la stato di salute dei mari stanno trovando nuovi modi per rendere sempre più persone consapevoli di questi problemi, creando opportunità di carriera per i giovani interessati a dare una mano

Milioni di turisti visitano Malta ogni anno. Secondo l'ambasciatore dell'Oceano per Malta, Alan Deidun, la maggior parte delle persone non è interessata ai problemi del mare, ma iniziative come le campagne di citizen science - in italiano "scienza dei cittadini", un insieme di attività collegate ad una ricerca scientifica a cui partecipano semplici cittadini dilettanti - possono aiutare a colmare questa lacuna.

"Come sappiamo l'Europa ha una strategia di crescita blu, abbiamo bisogno di generare più attività economiche con il mare - dice Deidun -. Ma dobbiamo assicurarci che ciò avvenga in modo sostenibile. Un modo per farlo è quello di puntare sull'alfabetizzazione oceanica. Non solo per il cittadino comune, per l'uomo della strada, ma anche per i politici. Sareste sorpresi da quanto poco alcuni politici conoscano l'oceano".

Rafforzare l'alfabetizzazione sugli oceani è l'obiettivo della European Ocean Coalition. Sostenuta da Bruxelles, collega diverse organizzazioni, progetti e persone che cercano nuovi modi per sensibilizzare il pubblico, sviluppare programmi educativi e mettere l'alfabetizzazione oceanica in cima all'agenda politica e al centro della conversazione pubblica.

"La lezione chiave è quella di coinvolgere la gente -  dice Aaron Farrugia, ministro maltese dell'ambiente, del cambiamento climatico e della pianificazione - farle capire fin dall'inizio cosa significa l'oceano per i nostri mezzi di sostentamento e il nostro futuro". I festival locali come Coast Days sono un modo per coinvolgere il pubblico. EU4Ocean promuove l'alfabetizzazione oceanica nelle scuole a livello europeo, sostiene progetti giovanili e prova a coinvolgere il grande pubblico con la campagna #MakeEUBlue.

Anche le mostre a tema nei musei, nei centri d'arte e negli acquari possono giocare un ruolo importante. "Il mare è in difficoltà, e purtroppo la gente non ne è consapevole - dice Thais Amaral, responsabile dell'educazione all'acquario nazionale di Malta -. Per me uno dei messaggi principali che gli acquari e gli zoo dovrebbero diffondere è proprio l'alfabetizzazione dell'oceano. Mostrarne la bellezza, far vedere quanto siano incredibili tutti questi animali. Allo stesso tempo dobbiamo agire, specialmente per le giovani generazioni: l'oceano si può amare, ma se non combatti per esso tutto finirà molto presto".

A Den Helder, nei Paesi Bassi, un'impresa sociale sta aprendo la strada ai giovani motivati ad intraprendere una carriera marittima, dandogli l'opportunità di fare un anno di esperienza di navigazione, guadagnando allo stesso tempo uno stipendio. Il Sea Ranger Service è stato fondato nel 2016 dall'ambientalista olandese Wietse Van Der Werf.

"Una delle difficoltà dell'industria marittima è attrarre i giovani talenti - dice Van der Werf, fondatore del Sea Ranger Service -. Quindi come possiamo ispirare e motivare i giovani a scegliere una carriera marittima? Uno dei modi è cominciare come ranger del mare".

Tutti sotto i 30 anni, i ranger del mare trascorrono circa la metà di ogni mese a bordo di una nave. Durante l'anno imparano la teoria - dalla cartografia marina alle tecniche di navigazione, al funzionamento del motore - mentre svolgono i loro incarichi in mare. "Lavorano su una nave a vela speciale, è un modo di operare pulito e senza emissioni - dice Van Der Werf -. Svolgono tutti i tipi di incarichi che hanno a che fare con la ricerca, la gestione e il ripristino della natura in mare".

Con solo pochi posti disponibili ogni anno, diventare un sea ranger richiede dedizione. I candidati che decidono di fare il grande passo devono sottoporsi ad allenamenti impegnativi con dei veterani, incentrati su team building, sviluppo personale e tecniche di sopravvivenza. I Sea Rangers svolgono servizi a pagamento per le agenzie statali olandesi, sorvegliando aree protette o prelevando campioni d'acqua per aiutare a monitorare la salute del mare.

L'azienda ha costruito il suo modello di business sulla sostenibilità, riducendo la disoccupazione giovanile e aiutando al tempo stesso l'ambiente. L'obiettivo è di crescere a livello internazionale con un modello di franchising, puntando a formare 20 mila giovani nel settore marittimo entro il 2040. "Le persone provenienti da un certo numero di paesi, in particolare Francia e Spagna e Grecia nel Mediterraneo, ma anche Estonia, Finlandia, Polonia nel Baltico, stanno capendo che c'è un modello che potenzialmente può fare la differenza e avere un impatto - dice Van Der Werf -. Quindi ora siamo in trattative avanzate con un certo numero di queste persone per vedere se possiamo implementare il modello lì".

L'oceano affronta sfide impegnative: dall'inquinamento al sovrasfruttamento delle risorse al cambiamento climatico. La speranza è che una maggiore consapevolezza di questi problemi spinga sempre più persone a dare il loro contributo per cambiare le cose.

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