Perché le zone umide sono importanti nella lotta al cambiamento climatico?

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Di Jeremy Wilks
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Una palude salmastra ha la capacità di assobire l'anidride carbonica nell'atmosfera cinquanta volte più velocemente di una foresta tropicale

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Le zone umide come la laguna di Venezia hanno una capacità straordinaria di catturare l'anidride carbonica nell'atmosfera. Queste paludi salmastre sono paradisi di biodiversità e agiscono come barriere naturali contro le tempeste, ma sono anche in grado di catturare la Co2 nell'atmosfera cinquanta volte più velocemente di una foresta tropicale.

Secondo Andrea d'Alpaos, professore di idrologia all'università di Padova, questi ecosistemi vulnerabili devono essere meglio valorizzati e protetti: "Manca la consapevolezza delle potenzialità di questi sistemi di poter stoccare carbonio organico e aiutare a contrastare i cambiamenti climatici", dice d'Alpaos a Euronews.

Questo potenziale si basa su un processo relativamente semplice. Le piante catturano Co2 dall'atmosfera mentre crescono, poi sono regolarmente sommerse da maree ricche di sedimenti che seppelliscono il fogliame e le radici nel fango. Nei laboratori all'università di Padova gli scienziati possono calcolare quanta Co2 è immagazzinata nelle diverse zone umide e persino determinarne la fonte. C'è una grande varietà nei livelli di stoccaggio di Co2 nella laguna di Venezia.

"Abbiamo ottenuto un valore medio pari a circa 270 tonnellate di carbonio per chilometro quadrato all'anno - dice Alice Puppin, dottoranda dell'università di Padova -. Tuttavia la variabilità è piuttosto elevata e va da un minimo di circa 50 tonnellate per chilometro quadrato per anno ad un massimo di oltre 500 tonnellate chilometro quadrato per anno".

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Una palude salmastra può immagazzinare l'anidride carbonica nell'atmosfera cinquanta volte più velocemente di una foresta tropicaleEuronews

I risultati di laboratorio saranno utilizzati per determinare esattamente quali tipi di piante, terreni e condizioni ambientali sono migliori per catturare la Co2. Motivo per cui le zone umide devono essere preservate. "Noi dobbiamo proteggerle dall'erosione dei loro margini - dice d'Alpaos -. E dopo dovremo cercare di aiutarle nella loro crescita verticale rendendo disponibile sedimento che possa depositarsi sulla superficie delle barene che possa aiutarle a crescere verticalmente e che allo stesso tempo possa seppellire la materia organica nei suoli per centinaia o migliaia di anni".

Un ultimo dato per sottolineare l'importanza di queste aree: i 43 chilometri quadrati di zone umide della laguna di Venezia possono catturare un quarto delle emissioni totali annuali del traffico navale della città.

I dati di gennaio sul clima del Copernicus Climate Change Service

A livello globale le temperature sono state di 0,3 gradi Celsius al di sopra della media 1991-2020. Ci sono stati alcuni picchi di calore notevoli in tutto il pianeta. In Argentina l'ondata di calore in corso ha fatto sì che il paese stabilisse 75 nuovi record di temperatura massima a gennaio. Il Canada orientale e gli Stati Uniti sono stati più freddi della media, mentre in tutta la Russia ha fatto molto più caldo del solito.

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A gennaio nell'Europa centro-orientale le temperature sono state più alte delle mediaEuronews

A metà gennaio Oslo ha fatto registrare una massima di 12,5 gradi, un record per la città. Ha fatto più freddo del solito in gran parte della Francia e in alcune zone della Spagna. La penisola iberica continua ad essere molto più secca della media. Questo grafico mostra il livello di umidità del suolo per gennaio, in linea con tendenza degli ultimi 4 mesi.

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