Ondate di calore sempre più frequenti: quali sono le conseguenze sulla salute?

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Una temperatura di 38 gradi, con il 75% di umidità relativa, può essere potenzialmente fatale per alcune persone. Secondo gli scienziati 3 miliardi di persone potrebbero vivere in questo tipo di condizioni entro 50 anni

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Il riscaldamento globale fa sì che l'Europa si trovi ad affrontare ondate di calore più frequenti e intense. Quali sono gli effetti sulla salute delle persone? Chiunque può essere vittima di un colpo di calore, ma i rischi per la salute dipendono dal fisico, dal luogo in cui si vive e dal periodo dell'anno.

Le persone con problemi cronici come malattie cardio-respiratorie, insufficienza renale, pressione alta, diabete, disturbi mentali e demenza devono fare molto attenzione quando la temperatura sale. A rischio anche bambini, donne incinte e chi lavori fisici all'aperto.

Va detto anche che nel corso dell'estate il nostro corpo si abitua al caldo, quindi un'ondata di calore in tarda primavera è più difficile da gestire di un'ondata a metà agosto. Conta anche dove si vive. Chi è cresciuto a Roma o ad Atene è più abituato alle temperature superiori ai 30 gradi rispetto a qualcuno di Dublino o Helsinki.

È tutto relativo, come ci spiega Francesca de' Donato, climatologa del dipartimento di Epidemiologia della regione Lazio: "È difficile stabilire una temperatura in base alla quale possiamo dire che fa troppo caldo e quindi lanciare un'allerta. Non c'è una definizione universale di ondata di calore, che faccia scattare l'allarme in tutta Europa o nel mondo".

C'è unanimità, invece, sul fatto che l'umidità sia un problema sempre più serio. Man mano che l'atmosfera diventa più calda, può trattenere più vapore acqueo. Quando l'umidità e le temperature salgono fino a un certo livello, la capacità del corpo di raffreddarsi sudando diminuisce.

Alcune zone del Golfo Persico, del Pakistan, del Messico e del sud-est asiatico superano talvolta questa soglia. Una temperatura di 38 gradi Celsius, con il 75% di umidità relativa, può essere potenzialmente fatale per alcune persone. Secondo gli scienziati, ben 3 miliardi di persone potrebbero vivere in questo tipo di condizioni nell'arco di 50 anni.

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