Berlinale, i matti di Philibert si aggiudicano l'Orso d'Oro del 2023

Sul palco della Berlinale 2023
Sul palco della Berlinale 2023 Diritti d'autore Markus Schreiber/AP
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Di Euronews
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È il regista francese Nicholas Philibert ad aggiudicarsi l'Orso d'Oro alla Berlinale 2023 con il documentario "Sur l'Adamant"

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Elogio alla follia? Magari no. Ma certo uno sguardo pacificato ed empatico nei confronti di matti, emarginati, disagiati.
Grazie al suo viaggio alla scoperta dell'altro che non ci è prossimo, il regista francese Nicholas Philibert, che ha vinto l'Orso d'Oro del 2023 con "Sur l'Adamant".
Si tratta di un documentario ambientato su una chiatta di legno sulla Senna, nel cuore di Parigi, dove ogni giorno si incontrano i suoi amabilissimi "matti", una serie di persone che soffrono di disagi psichici.

"Come sapete le persone più folli non sono quelle che pensiamo lo siano" ha commentato Philibert sul palco della Berlinale.

"Ho cercato di convertire l'immagine di persone che spesso vengono discriminate e stigmatizzate", ha detto poi leggendo alcune righe in inglese, sottolineando l'orgoglio di aver fatto vincere un documentario. "Anche se non possiamo identificarci con loro - ha continuato - possiamo trovare una comune umanità, il sentimento di fare parte dello stesso mondo". 

Sono le ultime battute della premiazione di una Berlinale più politica del solito, che si è aperta con l'intervento in video del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Per l'Italia "Disco Boy", opera prima di Giacomo Abbruzzese, ha ricevuto l'Orso d'Argento per il Miglior contributo artistico(Silver Bear for an Outstanding artistic contribution), in particolare per la fotografia di Hélène Louvart. 

Al regista, Giacomo Abbruzzese, 39 anni - gli ultimi dieci spesi per lavorare proprio a questo film - è stato inoltre assegnato nei giorni scorsi anche il Premio Kinéo e GCHR per i diritti umani, che per la prima volta nella sua storia è stato attribuito a un autore italiano. Disco Boy è una coproduzione Francia/Italia/Belgio e uscirà al cinema il 9 marzo distribuito da Lucky.

I premi di maggior peso sono stati consegnati poi a Philippe Garrel, Orso d'Argento per la regia del "Le Grand Chariot".

Alla piccola Sofia Otero, 8 anni, la più giovane vincitrice della storia della Berlinale, l'Orso d'Argento come migliore attrice per l'interpretazione in "20.000 species de abejas" dellaregista basca Estibaliz Urresola Solaguren. 

A "Roter Himmel" del regista tedesco Christian Petzold è andato l'Orso d'Argento Gran premio della giuria.

Ad aggiudicarsi l'Orso d'Argento per la miglior attrice non protagonista èstata l'austriaca Thea Ehre, per il film "The end of the night" del regista Christoph Hochhaeuser.

Per la categoria cortometraggi, l'Orso d'Oro è andato alla pellicola francese "Les Chenilles" delle registe Michelle e NoelKersewany. Mentre il premio documentario della Berlinale è per "El eco" della messicana Tatiana Huezo.

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