Cantante, archeologa della musica e direttrice: i mille talenti di Cecilia Bartoli

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Di Katharina Rabillon
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Euronews ha incontrato il mezzosoprano italiano, che in carriera ha già venduto oltre 10 milioni di album e DVD, più di qualsiasi altro artista classico.

Cecilia Bartoli è una delle artiste più poliedriche in attività, già vincitrice di cinque Grammy. Euronews ha incontrato il mezzosoprano italiano per dare uno sguardo dietro le quinte prime delle sue esibizioni a Firenze e Valencia e ripercorrere le tappe principali di una carriera con pochi eguali, culminata di recente con la nomina a direttrice dell'Opera di Monte Carlo. Dagli inizi sotto la guida della madre Silvana Bazzoni Bartoli, anche lei cantante d'opera, al successo internazionale: Bartoli ha già venduto oltre 10 milioni di album e DVD, più di qualsiasi altro artista classico.

Chiamata con il nome della patrona della musica, la cantante è sempre stata circondata dalla musica. Entrambi i suoi genitori erano cantanti lirici. "L'inizio è stato davvero naturale, perché mia madre cantava, quando ero nella sua pancia - ricorda Bartoli -. Anzi, forse era quasi più naturale sentire cantare che parlare in casa".

La scoperta di una voce unica

A trasmetterle la passione per la musica è stata la madre Silvana Bazzoni Bartoli. Le due donne sono molto legate. Silvana è stata l'unica ingegnante di Cecilia: è grazie alla madre che ha trovato la sua voce. "Mi sono resa conto già da bambina che era molto musicale - dice Silvana Bazzoni Bartoli -. Per me era facile cantare le note alte e le ho insegnato a farlo. Aveva una predisposizione all'agilità. Quando suonavo il pianoforte, lei scappava con la voce e io non riuscivo a starle dietro". "Mia madre - aggiunge Cecilia - mi ha dato questa tecnica solida che mi permette e mi ha permesso di cantare per 35 anni. E ancora lo faccio.

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Cecilia Bartoli e Silvana Bazzoni Bartoli a FirenzeEuronews

A Firenze Bartoli è esibita al Maggio Musicale Fiorentino, dove ha cantato "Alcina", opera barocca di Handel, uno dei suoi compositori preferiti. "Firenze è magica, è una città meravigliosa . dice Bartoli -. La primissima opera è stata fatta, è stata cantata proprio qui, a Firenze".

A Valencia, invece, il mezzosoprano si è esibito con il suo ensemble d'epoca, Les Musicien du Prince, un gruppo formato nel 2016 con l'obiettivo di far rivivere il suono originale dell'epoca barocca. "In sostanza, usiamo strumenti o copie di strumenti che venivano usati all'epoca del compositore", dice Gianluca Capuano, conduttore dell'ensemble.

Rendere giustizia ai capolavori del passato è una delle cose che sta più a cuore a Bartoli, che è anche un'appassionata archeologa musicale: la cantante ha riportato alla luce compositori e capolavori a lungo dimenticati. "Parte tutto dalla curiosità - dice Bartoli -. Questo desiderio di ricerca mi è stato trasmesso da grandi musicisti che hanno avuto la curiosità di fare ricerche sul repertorio. Penso che ci sia ancora musica da scoprire che oggi non conosciamo e che ne valga la pena".

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Nel 2016 Cecilia Bartoli ha creato Les Musiciens du Prince, un ensemble che fa rivivere il suono dell'epoca baroccaEuronews

Dal palcoscenico alla regia

Dal palcoscenico al ruolo di regista dietro le quinte: la cantante è stata nominata di recente direttrice dell'Opera di Monte Carlo. È la prima donna a ricoprire questa carica nella storia della compagnia. "È la prima volta che dirigo un teatro - dice Bartoli -. Finora avevo diretto un festival a Salisburgo, un festival molto importante, il Festival di Pentecoste. Ma è vero, dirigere un teatro è un'altra cosa e alla fine il segreto è la passione. Questo è l'ingrediente più importante: visione e passione".

La nuova casa artistica di Cecilia Bartoli è un gioiello architettonico di Charles Garnier, il famoso progettista dell'Opera di Parigi, inaugurato nel 1879. Per l'inaugurazione della sua prima stagione ha invitato il controtenore francese Philippe Jaroussky. "Ci divertiamo molto a suonare insieme - dice Jaroussky -. C'è un'alchimia tra tutti i cantanti. C'è la volontà di superarsi, di essere all'altezza della sua fiducia. E poi di lasciarsi ispirare da ciò che propone, che è credo sia unico nella storia della musica".

Bartoli ha progetti ambiziosi per il suo mandato. Il suo obiettivo è quello di portare il pubblico in un viaggio musicale attraverso tre secoli. Senza trascurare, però, la sua passione per il palcoscenico. "Essere sul palcoscenico non si può paragonare a nient'altro - dice la cantante -. Non ci sono parole per descriverlo. Il tempo è sospeso. Tutti trattengono il respiro. Si viene proiettati in un'altra dimensione. Si può parlare di un momento sacro".

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