La voce calda e versatile dei baritoni, i cattivi dell'opera

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Di Katharina Rabillon
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I compositori usano la loro gamma vocale per conferire una dimensione drammatica all'opera. Abbiamo parlato con tre dei tenori più famosi al mondo: Tézier, Terfel e Furlanetto

Quella del baritono è la voce maschile più comune, ma è tutt'altro che ordinaria. È calda, versatile ed è la voce maschile più basse dell'opera. I baritoni di solito interpretano personaggi drammatici e complessi. I compositori usano la loro gamma vocale per conferire una dimensione drammatica all'opera.Ludovic Tézier è uno dei più celebri baritoni del mondo.

"In genere, nell'opera romantica, il baritono è il personaggio su cui si abbatte il male, la catastrofe o la tragedia - dice Tézier -. Anche se la colpa non è del tutto sua, spinge comunque perché ciò accada e finisce molto male. In genere si tratta di personaggi piuttosto oscuri, molto tormentati. Sono davvero interessanti da interpretare e da creare sul palcoscenico".

Il baritono, una rivoluzione cominciata da Verdi

Fu Giuseppe Verdi ad ampliare la portata drammatica dei ruoli di baritono in opere come Macbeth, Simon Boccanegra, Rigoletto o Falstaff. Il compositore italiano spinse la voce baritonale a nuovi estremi. "Nei baritoni cerchiamo una sorta di parentela con il tenore, quasi un doppio malvagio - dice Julses Cavalié, caporedattore della rivista L'Avant-Scène Opéra, specializzata sul mondo della lirica -. Nei ruoli di baritono possiamo trovare le qualità teatrali dell'eroismo e del valore. Sono personaggi fieri che vogliono difendere il loro onore, e spesso vogliono affrontare il tenore".

Come spiegato da Tézier durante una masterclass all'Accademia dell'Opera di Parigi, quando si interpretano personaggi complessi ogni singola parola è importante. "Insisto molto sul testo, sulla dizione e sul significato delle parole, perché questo è il compito del baritono - dice Tézier -. Quando sei un grande soprano, un grande tenore, a volte devi barare un po' su qualche vocale per raggiungere quella gamma vertiginosa. Il baritono ha altre risorse, altre qualità: non ultima, quella di cantare il testo in modo chiaro."

Quella del basso-baritono è una voce imponente, a cavallo tra baritono e basso. C'è un attributo fisico specifico che conferisce al basso-baritono la sua gamma vocale. "I baritoni bassi sono spesso persone piuttosto grosse, con un fisico imponente, spalle potenti, spesso una testa grande e un collo spesso - dice Gary Coward, insegnante di canto alla Royal Opera House di Londra -. Questo implica spesso corde vocali grandi con una potenza enorme e, a causa della loro lunghezza, una gamma estrema".

Nella Tosca di Puccini la protagonista è l'oggetto del desiderio del perfido barone Scarpia, capo della polizia papalina. "Un basso-baritono è un baritono che ha un colore molto scuro, a cui spesso viene affidato il ruolo del cattivo - dice Cavalié -. Scarpia è l'archetipo del basso-baritono. Ha questa oscurità. È lascivo. È il personaggio che incarna il male. "

Scarpia è uno dei ruoli più importanti della star dell'opera gallese Bryn Terfel. "Ci sono ruoli che si attendono con ansia quando arrivano nella propria agenda - dice Terfel -. Quando c'è Tosca nella mia agenda, mi emoziono tantissimo. Quando ti viene presentata quest'opera, sei trasportato da un'ondata di emozioni incredibili. Questa è una delle parti vocalmente più pericolose. Bisogna avere una certa presenza. Forse non sembro uno che corre dieci miglia ogni giorno, ma nuoto molto, il che è ottimo per la tua resistenza e per far dire alla tua testa: posso cantare quella frase lunghissima con un solo respiro".

Furlanetto: "La voce del basso è privilegiata"

Il basso è la gamma vocale più profonda della voce umana ed è raro. In quasi cinquant'anni di carriera il basso italiano Ferruccio Furlanetto ha dato vita a personaggi complessi. "La voce di un basso è privilegiata perché tutti i ruoli principali dei bassi non sono solo vocali - dice Furlanetto -. Bisogna essere anche interpreti. Si impara davvero a vivere i personaggi sulla propria pelle. Quindi, se c'è un momento di sofferenza, si deve soffrire. Questo sentimento deve venire dal cuore, deve essere onesto".

"Tendiamo ad associare le voci profonde alla maturità - dice Coward -. Questi toni profondi e rimbombanti nelle catacombe della sonorità sono molto rassicuranti. Se lo ascoltate dal vivo in un teatro d'opera è come se il suono vi avvolgesse e vi accarezzasse".

"Le voci basse danno colore. Evocano il velluto, un buon vino di Bordeaux, molto tannico - dice Cavalié -. Le voci dei tenori e dei soprani virtuosi sono stelle che brillano nel cielo notturno. Ma non possono brillare se dietro di loro non c'è un cielo blu scuro e profondo. La magia nasce dall'incontro tra i due".

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