European Film Awards: premiati tutti i produttori ucraini

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Di Frédéric Ponsard
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Sul palco, a rappresentare la categoria, è salita Julia Sinkevych, ex direttrice del Festival del cinema di Odessa: "È un onore ricevere questo premio in questi tempi turbolenti e tragici che l'Ucraina sta attraversando"

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È andato a tutti i produttori cinematografici ucraini il premio di Eurimages per la coproduzione, consegnato durante gli European Film Awards a Reykjavik. Un segnale forte per un'industria cinematografica in piena espansione, ma duramente colpita dalla guerra. Sul palco, a rappresentare la categoria, è salita Julia Sinkevych, produttrice ucraina ed ex direttrice del Festival del cinema di Odessa.

"È un grande onore rappresentare qui tutti i produttori ucraini e ricevere questo premio in questi tempi turbolenti e tragici che l'Ucraina sta attraversando", ha detto Sinkevych. La maggior parte dei produttori ucraini è rimasta nel proprio Paese. Diversi film ucraini, sia fiction che documentari, sono stati nominati agli European Film Awards.

Il premio per il miglior documentario è andato a "Mariupolis 2" del lituano Mantas Kvedaravičius, ucciso dai russi lo scorso marzo durante l'assedio della città ucraina. Il premio è stato ritirato dalla figlia Tėja. "Il regista di questo film, mio padre, non può essere qui oggi - ha detto Kvedaravičius -. Voglio solo dire quanto sono orgogliosa di lui. Ha perso la vita per altruismo, per consegnare medicine alle persone. Mi sento fortunata ad aver avuto una persona così brillante nella mia vita".

Il film, un'immersione nel caos della città ucraina accanto a un manipolo di sopravvissuti, è stato completato dopo la morte del regista dalla sua fidanzata, ed è stato presentato a Cannes in extremis. "I registi e i creativi reagiscono in modo diverso - dice Sinkevych -. Alcuni di loro hanno la forza creativa per andare avanti e per creare nuove storie e film, mentre altri sono semplicemente demotivati e bloccati, e devono solo lottare per la loro sopravvivenza fisica".

"Essere un produttore in Ucraina in questo momento è estremamente impegnativo e complicato - dice Darya Bassel -. Non auguro a nessuno dei miei colleghi europei di trovarsi in questa posizione e in questa situazione". Bassel è la produttrice di "Butterfly Vision", film d'esordio di Maksym Nakonechnyi, presentato all'ultimo Festival di Cannes e ambientato prima dell'invasione cominciata lo scorso febbraio. Protagonista è Lilia, militare ucraina che torna a casa, a Kiev, dopo avere trascorso alcuni mesi in una prigione del Donbas.

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