Co-diretto da Amandine Fredon e Benjamin Massoubre, il film racconta come è nato il protagonista dei libri illustrati di Goscinny e Sempé. Il premio della Giuria è andato al film "Vietato ai cani e agli italiani" del regista franco-italiano Alain Ughetto
Ogni anno a giugno Annecy diventa la capitale mondiale del cinema di animazione. Un appuntamento fisso per i principali studi americani, creatori indipendenti e appassionati di tutto il mondo. Quest'anno il festival ha reso omaggio al 78enne Michel Ocelot, regista di "Kirikù e la strega Karabà", premiato con il Cristallo d'onore alla carriera.
"Sento di essere diventato un narratore, all'inizio pensavo di essere principalmente un disegnatore - ha detto Ocelet a Euronews - ma col passare del tempo ho capito che mi piaceva raccontare storie, è come un piccolo meccanismo che si mette in moto, va dove voglio io e si ferma quando ne ho bisogno, né troppo presto né troppo tardi". Il suo ultimo film, "Il faraone, il selvaggio e la principessa", uscirà in Europa in autunno.
Il festival si è concluso con la cerimonia di consegna dei premi, tra cui quello per il miglior film d'animazione, andato al il film franco-lussemburghese "Le Petit Nicolas", co-diretto da Amandine Fredon e Benjamin Massoubre. Il film racconta la storia del personaggio, protagonista dei libri illustrati creati da René Goscinny, uno dei padri di Asterix, e Jean Jacques Sempé.
Il Premio della Giuria è andato al film "Vietato ai cani e agli italiani" del regista franco-italiano Alain Ughetto, che racconta la storia dei suoi nonni piemontesi emigrati in Francia. Una storia sull'Europa e le sue migrazioni, con l'immancabile paura dello straniero sullo sfondo. "È un film europeo, è stato coprodotto da Svizzera, Belgio, Italia e Portogallo - ha detto Ughetto -. Ho lavorato con giovani provenienti da tutta Europa".