La città dell'Ucraina occidentale non è al momento cinta d'assedio dai russi e i suoi abitanti cercano di tenere alto il morale dei connazionali
La città di Leopoli, nell'ovest dell'Ucraina, non è ancora sotto assedio diretto da parte dei russi. Qui, al momento, la guerra si combatte soprattutto attraverso simboli e immagini.
La tipografia Zovnishnya Reklama, ad esempio, ha messo i propri macchinari al servizio del Paese, stampando striscioni e manifesti di propaganda patriottica: messaggi di sostegno alle forze armate e alla popolazione che resiste all'invasione russa, con il predominio cromatico del giallo e del blu della bandiera nazionale.
"Questi slogan patriottici motivano il nostro popolo e i nostri soldati. Lo facciamo per rinsaldare lo spirito combattivo degli ucraini", spiega il titolare Volodymyr Kotovitch.
Fra gli slogan da stampare si leggono rivendicazioni dei territori contesi: "Questa è la nostra terra e non permetteremo che nessun territorio ci venga sottratto. Crimea, Donbass, regione di Lugansk: tutto questo è l'Ucraina e non cederemo nulla", dice Volodymyr Kotovitch.
Le stesse parole d'ordine, insieme a immagini anche molto dirette, si trovano in diversi negozi della città. Le persone acquistano souvenir come ricordi patriottici e simboli di riconoscimento, racconta Yarmola Mikhaïlina, che lavora come cassiera in uno di questi shop.
"Propaganda o no, i russi sono venuti nella nostra terra e dobbiamo difenderci. Mia madre mi dice di andare via, perché quando cadrà una bomba, non avremo più una casa. Ma non abbiamo nessun posto dove andare".
Nelle strade di Leopoli, non mancano disegni e cartelloni: sia quelli ufficiali sugli edifici pubblici, sia quelli confezionati dagli artisti di strada, che oppongono la loro creatività all'invasione armata dei russi. Una battaglia quotidiana meno cruenta di quella dei soldati al fronte, ma altrettanto impegnativa.