Klondike: un film per capire le radici del conflitto in Ucraina

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La regista Marina Er Gorbach racconta la storia di una coppia con un bambino in arrivo, che si ritrova travolta dal conflitto in Donbass del 2014

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Erano le prime settimane del conflitto in Donbass: dopo giorni di estenuanti scontri tra separatisti filorussi ed esercito ucraino, il volo Malaysian Airlines 17, partito da Amsterdam in direzione Kuala Lumpur, venne centrato da un missile terra aria sparato dalla regione, che carbonizzò tutti i 300 passeggeri a bordo facendo piovere detriti sulle case già martoriate da mortai e artiglieria. 

Attorno a quell'episodio si sviluppa Klondike, pellicola della regista ucraina Marina er Gorbach, che dopo aver vinto il Sundance Film Festival si è aggiudicata un premio dalla giuria alla Berlinale appena conclusa.

Oggi, la regista 40enne crede che la sua pellicola possa aiutare anche il resto del mondo a capire come l'invasione russa che da 24 ore martella le città ucraine affondi almeno una parte delle sue radici in quei giorni.

"Questa guerra non è appena iniziata" dice. "È iniziata 8 anni fa. Abbiamo visto come la gente ha reagito al film: il film racconta quello che è successo nel 2014, perché all'epoca era davvero difficile raccontare ciò che era avvenuto durante il conflitto. Iniziare o finire una guerra non è mai nelle mani degli artisti. Ma noi possiamo fare un film su quello che è successo davvero, su quello che la gente ha provato davvero".

La pellicola segue le vicende di Irka, che con suo marito Tolik vive sul confine russo-ucraino. La guerra li coglie di sorpresa, quando la donna è ormai prossima a partorire: i due cercheranno con disperata ostinazione di conservare dei brandelli di normalità, mentre il mondo tutt'intorno sembra impazzire.

Quando un mortaio posizionato maldestramente finisce per sfondare la facciata della loro casa, la coppia si ripromette di far montare, a conflitto finito, "una grossa finestra" su tutto il perimetro del buco. "Come fanno in Europa", progettano, riferendosi ai memoriali degli attentati. 

Precipitando sulla fattoria dei due, la carcassa del Malaysian Airlines 17 spazzerà via il loro aggrapparsi pervicacemente a una quotidianità impossibile, mandandone in pezzi  il matrimonio, oltre a tutti gli averi:  ormai pronta a partorire, la donna dovrà scegliere se fuggire o rimanere con il marito tra le macerie della vecchia casa.

"Eravamo stanchi di stare in silenzio" racconta Er Gorbach. "Così abbiamo voluto fare qualcosa al riguardo. Siamo artisti e abbiamo fatto un film su questo periodo. Questo è il nostro lavoro. Forse questo film può raggiungere molte persone in molti paesi. Se il nostro film risponderà a uno scopo e sarà utile, saremo stati fortunati"

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