L'arte del montaggio al festival di Salonicco

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Al sessantaduesimo festival cinematografico di Salonicco il confronto fra i grandi maghi del montaggio dei serial

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“La regola del gioco” di Jean Renoir,  è l'opera che è servita d'ispirazione per Festival Cinematografico di Salonicco giunto quest'anno alla sua sessantaduesima edizione. Come mai? Risponde il direttore del festival greco Orestis Andreadakis:  "Quando il festival è tornato nelle sue sale al coperto, per offrirci la possibilità di un'esperienza cinematografica collettiva, per creare una memoria collettiva, abbiamo scelto "La regola del gioco" di Jean Renoir, che è stato proiettato qui per la prima volta nel 1939, due mesi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Era un'epoca simile alla nostra. Viviamo la fine di un'era e l'inizio di una nuova, che ha bisogno di nuove regole per le nuove dinamiche mondiali."

Il confronto fra i grandi montatori

Il festival 2021 si sforza di presentare le note critiche di nove tra i più importanti editori di produzioni (sia nazionali che internazionali), invitati a selezionare i film che più li hanno colpiti, da qui le lunghe interviste ai maestri Walter Murch e Yorgos Lamprinos, le approfondite analisi di alcune delle scene più emblematiche della storia del cinema, ma anche testi che esaminano il dialogo tra montaggio e le altre arti.  "Il tributo principale dell'evento di quest'anno "In the cut: Editing and its secrets" svela famosi autori da tutto il mondo sono venuti a Salonicco per parlare della loro attività. Il Festival di Salonicco onora un'arte fondamentale nella nostra esperienza cinematografica e televisiva": ammete il nostro corrispondente Yorgos Mitropoulos.

Il maestro Mavropsaridis

Il pluripremiato Yorgos Mavropsaridis, collaboratore abituale di Yorgos Lanthimos e candidato all'Oscar per il suo "Il favorito", nel 2019. Ha lavorato con la maggior parte dei registi ellenici e molti cineasti stranieri.  "Il mio rapporto con i registi è importante, perché quello che cerco davvero è trasmettere, interpretare, un'idea, un concetto, che abbia un sentimento o altro. Quello che ho sempre in mente, come montatore, è lo spettatore. Come possiamo aiutarlo a mettere in ordine tutte le cose che gli diamo, a creare questa entità, che chiamiamo film" spiega Mavropsaridis.

“La casa di carta” (Netflix)

Raúl Mora è un regista e montatore di film che ha all'attivo 100 episodi di serial TV, un gran numero di videoclip, programmi televisivi, documentari, spot pubblicitari e cortometraggi. È l'editor principale del mega successo di Netflix "La Casa di carta". Ci spiega il ruolo del montaggio nella riuscita della serie: "Con tutti gli sceneggiatori della Casa di carta, abbiamo discusso molte volte del ruolo del nostro lavoro in questa serie televisiva. La verità è che non possiamo dirlo con certezza. L'unica cosa di cui siamo sicuri è che si tratta di una serie in cui il montaggio ha un ruolo cruciale, perché c'è molta azione parallela. Questo rende l'editing molto importante per la serie". Il Festival Internazionale di Salonicco si chiude il 14 novembre.

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