Il Concerto di una notte d'estate, un viaggio musicale per dimenticare la pandemia

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Di Andrea Bolitho
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Il desiderio di viaggiare protagonista del Concerto di una notte d'estate con la Filarmonica di Vienna. Un viaggio magico, musicale, dalla Sicilia con Verdi alla New York di Bernstein.

**Il desiderio di viaggiare protagonista del Concerto di una notte d'estate con la Filarmonica di Vienna. Un viaggio magico, musicale, dalla Sicilia con Verdi alla New York di Bernstein. **

Un viaggio intorno al mondo e oltre

Un viaggio musicale intorno al mondo. È il Concerto di una notte d'estate della Filarmonica di Vienna che si è svolto alla Reggia di Schönbrunn il 18 giugno. Il direttore d'orchestra Daniel Harding spiega come è nata l'idea: "Dopo un anno in cui tutti hanno visto molto limitata la capacità di viaggiare e visitare altri paesi, di fare esperienze diverse, abbiamo usato la musica per ricordarci quanto sia bello. Abbiamo creato un programma musicale con compositori europei, statunitensi, russi, e alla fine andiamo anche oltre il nostro pianeta: grazie a Gustav Holst andiamo su Giove, che è descritto come colui che porta allegria".

Un'eredità stellare

Il suono unico che si alza dalla Filarmonica di Vienna è dato da una miscela di musicisti straordinariamente talentuosi, strumenti atipici e un'eredità stellare, come ricorda il presidente Daniel Froschauer: "Nel 1875 se suonavi nella nostra orchestra al teatro dell'opera suonavi l'Aida con Giuseppe Verdi, suonavi il Crepuscolo degli Dei con Richard Wagner... Abbiamo eseguito in prima assoluta le sinfonie di Brahms, Mahler... Gustav Mahler era il nostro direttore d'orchestra, quindi, vedete, tutti questi nomi formano e modellano il nostro suono, e questo suono è nella nostra memoria collettiva, e viene tramandato di generazione in generazione".

Un'orchestra pericolosa

Per Harding "Quest'orchestra è come un'auto di lusso, pericolosa da condurre, perché i musicisti reagiscono istantaneamente a tutto ciò che fai, e se tu, direttore d'orchestra, riesci a farlo bene, se riesci a danzare con loro in un modo che funziona, ti daranno il massimo, ma se sbagli, è una bestia pericolosa..."

A concludere il concerto, un valzer di Strauss, un ritorno a Vienna, a casa, dopo il tanto desiderato viaggio. Un messaggio del tutto in sintonia con quanto provato da Igor Levit dopo le recenti difficoltà: "Nessuno è uscito da quest'anno senza essere ferito - commenta. "E quello che desidero è essere a casa con le persone che amo davvero".

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