I Balcani occidentali, percorsi sorprendenti fra archeologia, vino e monumenti futuristici

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Di Andrea Bolitho
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Che cosa possono avere in comune il vino e l'archeologia? La risposta si cela fra i meandri del Percorso Illirico. Di tutt'altro stile, il Percorso monumentale balcanico celebra i monumenti astratti e modernisti dei Balcani occidentali

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Il Percorso illirico, fra vino e archeologia

Che cos'hanno in comune vino e archeologia? La risposta si cela fra i meandri del Percorso illirico. Il percorso, che prende il nome dal termine geografico usato dagli antichi romani, collega siti archeologici situati in Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Macedonia del Nord.

"È un'estensione della Strada degli imperatori romani e del vino del Danubio - spiega Milena Filipovic, esperta di turismo culturale -. Ed è un percorso che combina archeologia, arte, avventura, vino, creando in questo modo un corridoio culturale che racchiude lo spirito dell'intera regione".

Ogni sito mostra come si viveva fra il secondo e il sesto secolo dopo Cristo. L'idea però non è solo di scoprire la storia, ma anche il vino in quanto prodotto locale, attraverso i vigneti che si trovano lungo il cammino.

​Il Percorso monumentale balcanico, una sorpresa moderna

Su tutto un altro stile, il Percorso monumentale balcanico celebra i monumenti astratti e modernisti creati nella seconda metà del Novecento, e che spesso fanno riferimento al periodo della seconda guerra mondiale.

Chi ha familiarità con l'arte balcanica rimarrà sorpreso nel vedere che questi monumenti presentano stili non comuni nella zona, come l'espressionismo astratto, l'astrazione geometrica, la land art o il minimalismo. È un'opportunità di vedere questo angolo d'Europa con occhi nuovi.

A caccia di turisti nel dopo-pandemia

I Balcani occidentali puntano molto su percorsi culturali come questi, attraverso i quali la regione spera di preservare e promuovere al meglio il dialogo interculturale, la riconciliazione e lo sviluppo economico.

La speranza è anche che questi percorsi stimolino il turismo post-pandemia e attraggano turisti per svelare tutto il potenziale del ricco e diversificato patrimonio culturale dei Balcani occidentali.

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