Nove giorni di cinema, dal 9 al 17 aprile, sotto il segno dell'Europa e della ex-Jugoslavia. Quattro festival di quattro Paesi del Balcani occidentali uniscono le forze per mostrare in rete nuove e vecchie produzioni europee e della regione
La ex-Jugoslavia si ritrova nello stesso cinema virtuale. Quattro festival cinematografici dei Balcani occidentali, che parlano la stessa lingua, quella che un tempo si chiamava serbo-croato, uniscono le forze nella stessa kermesse digitale di nove giorni, dal 9 al 17 Aprile.
Il Festival cinematografico di Sarajevo, quello di Zagabria, quello del cinema d'autore di Belgrado e quello montenegrino di Herceg Novi.
Dice Ivan Bakrač, coordinatore di Herceg Novi Film Festival:
"Penso che uniti, con un programma unico e un'iniziativa comune, possanno dare un programma anche più importante ed esclusivo. Un programma che inviterà l'intera regione e non solo il nostro pubblico locale al dialogo. Porterà storie degne di essere trattate dato che parliamo tutti la stessa lingua."
In programma ci sono opere che hanno vinto premi e sono state presentate al Festival di Cannes, come the Death of Cinema and my Father too, di Dani Rosenberg, a quello di Venezia,New Order di Michel Franco, Whaler Boy di Philipp Yuryev, il Festival internazionale del cinema di Berlino, come Servants, di Ivan Ostrochovský, Wildland di Jeanette Nordhal, e il Sarajevo Film Festival, One of Us di Djuro Gavran.
Otto titoli dei nuovi film balcanici sono disponibili in rete per i Paesi dell'ex-Jugoslavia, come l'opera della regista svizzera, di origine croato-bosniache, Andrea Staka, selezionata alla berlinale, sulla vita di una donna in cerca di libertà
"Credo che una tale cooperazione sia necessaria per provare, specialmente ora con la pandemia, e tutti gli altri probelemi che ne derivano, a mostrare dei film in rete. Dobbiamo comunque mantenere il nostro pubblico offrendo delle novità con una certa continuità. In ogni caso mia pare che il futuro della vita del festival vada verso quella di una convergenza di diverse kermess dove sia possile scambiarsi programmi e ospiti" conclude il produttore cinematografico Boris T. Matić.