Ginevra, al via il festival dei diritti umani: Soltan Achilova e Ai WeiWei tra i partecipanti

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Di Wolfgang SpindlerEuronews
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La rassegna di quest'anno - che si terrà online a causa della pandemia - è dedicata alla 71enne fotoreporter del Turkmenistan, che quest'anno è stata tra i finalisti dei Martin Ennals Award

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Il Festival Internazionale del Cinema e Forum sui Diritti Umani di Ginevra (FIFDH) diventa virtuale. Circa 300 registi, difensori dei diritti umani e politici di 25 paesi fanno parte del ricco programma di questa edizione. Come altre manifestazioni, però, anche il festival di Ginevra è stato costretto a cambiare formula a causa della pandemia.

"Il festival ha dovuto reinventarsi quest'anno, stiamo proponendo film on demand - dice la direttrice  Isabelle Gattiker -. Ovviamente nulla può sostituire le sale cinematografiche, ma abbiamo cercato comunque di coinvolgere il pubblico. Quest'anno, per la prima volta, abbiamo un premio assegnato dal pubblico. Inoltre è possibile commentare i film e fare domande durante le proiezioni, ogni sera alle 20".

Una selezione di 29 film è disponibile sulla piattaforma del festival, in programma dal 5 al 15 marzo. L'edizione di quest'anno è dedicata a Soltan Achilova, fotoreporter del Turkmenistan. La 71enne è stata quest'anno tra i finalisti dei Martin Ennals Award, premio annuale considerato il Nobel per i difensori dei diritti umani. In Turkmenistan i giornalisti sono imbavagliati, i media indipendenti vietati e Internet censurato.

In videoconferenza Patrisse Cullors, artista e attivista americana, cofondatrice di Black Lives Matter,  parlerà del futuro del movimento. L'artista, attivista e regista cinese Ai Weiwei è in concorso con il suo ultimo film, "Coronation". Girato girato segretamente in Cina, mostra come è stata gestita la pandemia nel paese. Nel suo intervento online il regista intende sollevare il velo su ciò che è realmente accaduto a Wuhan. 

"La pandemia ha avuto conseguenze drammatiche sui diritti umani e sui difensori dei diritti umani in tutto il pianeta - dice Gattiker -. Queste persone non possono più viaggiare, non possono venire a Ginevra per difendere le loro cause al festival o al consiglio per i diritti umani. Allo stesso tempo osservatori, reporter e giornalisti stranieri non sono potuti andare sul campo. Dobbiamo sostenerli ed è per questo che ci impegniamo al massimo per far sì che il festival si svolga a Ginevra".

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