FIFDH 2020: il festival del cinema e dei diritti umani quest'anno è 2.0

FIFDH 2020: il festival del cinema e dei diritti umani quest'anno è 2.0
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Di Frédéric Ponsard
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I dibattiti del festival di Ginevra, a causa del coronavirus saranno a porte chiuse e trasmessi in streaming. Focus su Siria, diritto e problemi ambientali e carceri gestite dai privati; fino al 15 marzo

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Il Festival internazionale del cinema di Ginevra e il Forum sui diritti umani (FIFDH) è uno degli eventi più importanti dedicati al cinema e ai diritti umani in tutto il mondo.

L'edizione 2020, la diciottesima, è senza pubblico a causa del coronavirus; parte del programma e dei dibattiti sono trasmessi su internet.

Bruno Giussani, il presidente del consiglio della fondazione FIFDH, ha spiegato: "Abbiamo dovuto annullare il festival ma non la sostanza della nostra missione che è, ovviamente, quella di mostrare film e attraverso i film di parlare delle questioni relative ai diritti umani che stanno emergendo in tutto il mondo ... per dare voce ad attivisti, artisti, esperti, per denunciare situazioni gravi, per proporre ed evidenziare possibili soluzioni e risposte".

Così sono stati mantenuti dei dibattiti con ospiti, dibattiti che vengono trasmessi sul sito del FIFDH in streaming (Qui il sito del FIFDH)

Detenuti torturati e bistrattati

Il festival si è aperto con la presentazione del documentario 'Prison for Profit' e del libro che ha ispirato questo potente documentario sulla privatizzazione delle carceri in Sudafrica...

Femke van Velzen e Ilse van Valzen sono le registe del film, raccontano l'incubo per i detenuti del carcere di Mangaung in Sud Africa: "Abbiamo sentito parlare di torture ai prigionieri a cui sono state iniettate droghe psichiatriche contro la loro volontà, tutto in una prigione gestita da un privato, una grande multinazionale: G4S ..."

Una multinazionale che le realizzatrici chiamano il "gigante invisibile", che gestisce carceri e centri per migranti in decine e decine di Paesi nel mondo. Tutto è partito da un leak, da video girato all'interno del carcere e poi fatto uscire.

In questo contesto di privatizzazione sia i prigionieri che le guardie sono vittime di un sistema che mercifica il carcere, rendendolo un affare come un altro, senza alcuna nozione di servizio pubblico e rispetto dei diritti umani.

'The Cave', l'ospedale sotterraneo di Damasco

Un altro dei temi centrali del FIFDH di quest'anno è il diritto internazionale umanitario, in particolare in Siria. Il film 'The Cave', che documenta l’attività di un ospedale sotterraneo a Damasco, non ha potuto essere presentato, ma il dibattito, accessibile su Youtube e sul sito del festival, ha permesso alla protagonista, il medico Amani Ballour, di parlarne: "Questo documentario per me è la mia realtà, la mia vita. Vogliamo dire la verità su ciò che accade in Siria attraverso questo film, è la nostra testimonianza dei crimini contro l'umanità, vogliamo mostrare alla gente la lotta del popolo siriano, di donne e bambini, di come vivono in queste pessime circostanze", spiega Ballour.

Il film 'The Cave' è diretto dal siriano Feras Fayyad, già autore di "The last men in Aleppo", un successo internazionale.

I temi dell’ edizione 2020, tutta 2.0 sono numerosi, dalla Cina al Sudan passando per la Palestina; lo stato del mondo è radiografato ... l'ambiente e l'emergenza climatica sono decisamente tra gli argomenti principali

  • con un dibattito in livestream alle 19.30 di giovedì 12 marzo (titolo: i giovani e il clima, una generazione sola al fronte)
  • e sabato alle 14.30 un dibattito in livestream sulla Palestina (titolo: in Palestina l'ingiustizia è anche ambientale).
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