European Film Awards: La Favorita batte... i favoriti

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Di Frédéric Ponsard
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Il film di Lanthimos porta a casa 8 statuette, lasciando a bocca asciutta candidati come Polanski o Bellocchio

Gli European Film Awards ricompensano ogni anno il meglio del cinema europeo. "La Favorita" di Yorgos Lanthimos ha battuto... i favoriti.

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Sono l'equivalente dell'Oscar per il Vecchio Continente. Gli European Film Awards quest'anno si sono tenuti a Berlino.

Otto premi per La Favorita

Nessun rivale per La Favorita di Yorgos Lanthimos che ha conquistato otto premi, fra cui quelli per il miglior film e il miglior regista. Il coproduttore Andrew Lowe ha ringraziato Lanthimos, concludendo: WÈ un grande onore per noi trovarci accanto a così tanti candidati straordinari in questa cerimonia".

Candidati come Roman Polanski o Marco Bellocchio, che pur essendo tra i favoriti sono tornati a casa a mani vuote.

La Favorita è un esempio di vero cinema europeo: un coproduttore irlandese, un regista greco e attrici anglosassoni, tra cui la protagonista Olivia Colman, già vincitrice dell'Oscar, assente alla serata per impegni sul set.

Intensità tutta europea: Banderas e Ladj Ly

Assente per impegni di lavoro anche Antonio Banderas, che si è aggiudicato il premio come migliore attore europeo per la sua interpretazione dell'alter ego di Pedro Almodóvar nel suo ultimo film Dolor y Gloria.

Il premio alla rivelazione europea 2019 è stato assegnato dalla critica internazionale a I miserabili di Ladj Ly, che ha commentato: "La reazione della stampa è stata meravigliosa. Prima che il film uscisse eravamo molto preoccupati, temevamo di subire attacchi, critiche, e invece la stampa è unanime, per cui siamo molto orgogliosi".

Un film di grande intensità, tutto girato nella periferia di Parigi, dove il regista è cresciuto. Sarà lui a rappresentare la Francia agli Oscar nella categoria miglior film straniero.

Il cinema d'animazione rende omaggio al cinema di Buñuel

La statuetta per il miglior film d'animazione è andata a Buñuel - Nel labirinto delle tartarughe dello spagnolo Salvador Simó, che ci ha rivelato: "È il mio primo film, e penso che nel realizzarlo stessi cercando la mia strada, il mio linguaggio, e al tempo stesso stavo facendo un film su Luis Buñuel che cercava di trovare la sua strada. Quindi era un po' come se stessi camminando con lui, anche se mantenendo le distanze poiché lui è il grande maestro, ma per me è stato come avere un padrino".

Buñuel - Nel labirinto delle tartarughe alterna animazione e immagini girate da Buñuel stesso, seguendo la storia del cineasta, all'inizio degli anni Trenta, quando girò il suo unico documentario.

Celebrata la carriera di Herzog e Binoche

Momento particolarmente toccante della cerimonia, l'omaggio del presidente dell'Efa Wim Wenders a Werner Herzog, cui ha consegnato il premio alla carriera. Prima, Wenders si è scherzosamente esibito in suo onore nel ritornello di Nothing Compares 2 You di Sinéad o'Connor

Riconoscimento attribuito anche a Juliette Binoche, salutata a sua volta da una standing ovation. Ai nostri microfoni, la pluripremiata attrice francese ha espresso il suo punto di vista sul cinema odierno: "Per essere una società sana abbiamo bisogno di artisti, di nuove visioni, di sentire cose nuove e di essere provocati al tempo stesso".

Chiuso il sipario su Berlino, il prossimo appuntamento con la cerimonia dei premi del cinema europeo è per il 2020 a Rejkjavik, in Islanda.

Tutti i vincitori

Journalist • Selene Verri

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