L'Ucraina si appella all'Onu per fermare i piani di Putin in Bielorussia

Putin e l'alleato Lukashenko
Putin e l'alleato Lukashenko Diritti d'autore HANDOUT/AFP or licensors
Di Gianluca Martucci
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A Minsk è inoltre già stato consegnato il sistema missilistico Iskander, in grado di trasportare testate nucleari. Kiev chiede ai partner occidentali e alla Cina di intervenire

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Il primo step per fermare il presidente russo Vladimir Putin e il suo piano di posizionare armi nucleari in Bielorussia è convocare una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu. Con questa richiesta Kiev si è rivolta ai partner occidentali e alla Cina, che dovrebbero secondo il governo ucraino mettere in atto azioni efficaci per contrastare il "ricatto nucleare del Cremlino".

Quanto annunciato da Putin potrebbe aprire una nuova tappa nell'escalation bellica e nucleare ai confini dell'Unione europea. "Il primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia", ha dichiarato il presidente russo sabato 25 marzo comunicando la sua reazione all'annuncio della fornitura da parte del Regno Unito di munizioni all'uranio impoverito a Kiev.

Una decisione che non ha lasciato indifferente Mosca. Sempre secondo il Cremlino, "la scelta occidentale di fornire armi all'Ucraina prolungherà il conflitto".

La scelta occidentale di fornire armi all'Ucraina prolungherà il conflitto.
Vladimir Putin
Presidente russo

Il presidente russo dice che non si tratta di una scelta insolita e ha precisato che le armi nucleari in dotazione a Minsk non saranno utilizzate. "Le consegneremo per addestrare i "militari" bielorussi, "come hanno fatto gli Stati Uniti in Europa", ha detto, parlando di "dieci aerei sono pronti a utilizzare questo tipo di arma", ha continuato, e "dal 3 aprile inizieremo ad addestrare gli equipaggi".

A Minsk sarebbe anche già stato consegnato il sistema missilistico Iskander, in grado di trasportare testate nucleari. Putin ha anche annunciato che la Russia produrrà oltre 1.600 carri armati entro un anno, per rispondere alla controffensiva che si prepara a Kiev.

Nato: nessun posizionamento

La Nato, che parla di una retorica nucleare "pericolosa e irresponsabile" ha fatto sapere che il piano sarà monitorato. "Non abbiamo visto alcun cambiamento nella posizione nucleare della Russia che ci porti a modificare la nostra", ha assicurato un portavoce. La stessa valutazione è stata confermata anche dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa John Kirby.

"Il riferimento della Russia alla condivisione nucleare della Nato è totalmente fuorviante: gli alleati della Nato agiscono nel pieno rispetto dei loro impegni internazionali e la Russia ha costantemente violato i suoi impegni in materia di controllo degli armamenti, sospendendo di recente la sua partecipazione al Trattato New START", dichiara il comando dell'Alleanza atlatica. 

L'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza si è appellato a Minsk invitando le autorità del Paese ad avvalersi della possibilità di fermare il piano, ma ha anche ricorda che "l'Ue è pronta ad adottare nuove sanzioni" nei confronti di Lukashenko.

Continua la battaglia per Bakhmut, bombe a grappolo ad Avdiivka

L'offensiva russa nella città di Bakhmut sta registrando nuovi rallentamenti. Si continua a combattere su gran parte del perimetro della città, ma Mosca non riesce a ottenere successi strategici o tattici. Nell'ambito della guerra di propaganda ormai in atto l'agenzia russa Ria Novosti ha realizzato un reportage per dimostrare il pieno controllo dell'impianto metallurgico Azom di Bakhmut da parte del gruppo di truppe mercenarie filo-russo Wagner. 

Il portavoce del gruppo orientale delle forze armate di Kiev, Sergey Cherevaty, ha ipotizzato che il nemico "stia operando con le sue riserve, nella direzione Bakhmut", e che i russi stiano intensificando gli attacchi con cannoni e razzi in direzione Lyman-Kupyansk (tra gli oblast di Donetsk e Kharkiv, più a Nord).

E mentre gli ucraini denunciano un attacco missilistico sulla città di Kramatorsk intorno a mezzanotte di domenica 26 marzo, si parla di assalti con lanciarazzi multipli Grad, artiglieria e munizioni a grappolo su Avdiivka. Lo ha affermato Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, in un post su Telegram.

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