Francia, ancora proteste contro la riforma delle pensioni. La sfiducia al governo non passa

Scontri a Parigi
Scontri a Parigi Diritti d'autore Lewis Joly/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Debora Gandini
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Il governo è sopravvissuto e la discussa riforma delle pensioni voluta dal Presidente Macron, che prevede l'aumento dell'età pensionabile statale da 62 a 64 anni, è stata definitivamente adottata dal Parlamento

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Ancora proteste, manifestazioni e momenti di tensione a Parigi e in molte altre città della Francia dopo che le due mozioni di sfiducia sono state bocciate.

Il governo è sopravvissuto e la discussa riforma delle pensioni voluta dal Presidente Macron, che prevede l'aumento dell'età pensionabile statale da 62 a 64 anni, è stata definitivamente adottata dal parlamento. Ora dovrà passare al consiglio costituzionale.

Intanto i francesi sono decisi a continuare sulla loro strada per dire no alla riforma. Si ritrovano a sfilare in cortei spontanei e improvvisati al grido di “La piazza è nostra”. Alcuni gruppi hanno incendiato ieri cassonetti, danneggiano vetrine. A Parigi oltre un centinaio di persone sono state arrestate dopo alcuni scontri con la polizia.

La maggior parte delle manifestazioni si è svolta, tuttavia, in modo pacifico. Accanto a lavoratori anche tanti giovani e studenti. Come Shola: “la gente pensa che questo argomento non ci riguardi ma in realtà è così, dice. “I nostri nonni ora dovranno lavorare più a lungo, ma sappiamo che le cose andranno anche peggio perché, in fondo, questa è la strada che abbiamo intrapreso vent'anni fa con politiche sempre più liberali che fanno capo solo al capitalismo. Noi giovani invece abbiamo deciso che sono le persone che contano prima di tutto".

Marie è studentessa di Scienze Politiche. "Essere qui a manifestare è importante perché siamo stati ingannatati, non vediamo un futuro e il poco futuro che potevamo vedere con i diritti sociali che avevamo prima, ora vengono tolti. Ma queste manifestazioni faranno cedere Macron.”

Intanto il leader dell’Eliseo Macron, incassa la vittoria, e dichiara che l'invecchiamento della popolazione francese rende l'attuale regime pensionistico insostenibile. Il disegno di legge dovrebbe ora diventare legge, ma le tensioni e la rabbia dei francesi restano mentre questo giovedì è prevista una giornata di sciopero nazionale.

Diritti d'autore JEAN-PHILIPPE KSIAZEK / AFP
Proteste in FranciaDiritti d'autore JEAN-PHILIPPE KSIAZEK / AFP

La riforma delle pensioni

Il governo francese si salva per soli nove voti. Le due mozioni di sfiducia presentate dai deputati francesi non raggiungono i 287 voti necessari a far cadere l'esecutivo. La prima mozione di sfiducia, proposta dal piccolo gruppo centrista Liot con il sostegno di tutta la sinistra, ha mancato di poco l'approvazione da parte dei legislatori dell'Assemblea nazionale lunedì pomeriggio, raccogliendo 278 dei 287 voti necessari. La seconda mozione, presentata dal gruppo di estrema destra Fronte nazionale, ha ottenuto solo 94 voti in aula.

Il governo francese si salva per soli nove voti. Le due mozioni di sfiducia presentate dai deputati francesi non raggiungono i 287 voti necessari a far cadere l'esecutivo.

La prima mozione di sfiducia, proposta dal piccolo gruppo centrista Liot con il sostegno di tutta la sinistra, ha mancato di poco l'approvazione da parte dei legislatori dell**'Assemblea nazionale** lunedì pomeriggio, raccogliendo 278 dei 287 voti necessari. La seconda mozione, presentata dal gruppo di estrema destra Fronte nazionale, ha ottenuto solo 94 voti in aula.

“Adesso è ora di passare alla sfiducia popolare”, ha gridato il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, invitando i francesi a non arrendersi e a proseguire la battaglia “con le manifestazioni, con gli scioperi”. Il Paese rischia il blocco, le raffinerie chiudono, gli studenti sono pronti a scendere in piazza, i trasporti, la nettezza urbana, la sanità, tutti i settori sono pronti a dare battaglia «fino al ritiro» della riforma, come ripetono Mélenchon e tutti i sindacalisti, più uniti che mai.

La sinistra intanto propone anche il “referendum di iniziativa condivisa”, una forma di consultazione varata nel 2015 che prevede l'iniziativa di un quinto dei parlamentari e di un decimo degli elettori (che nel caso della Francia sarebbero circa 4,5 milioni di firme, un obiettivo non scontato).

Macron oggi all’Eliseo riceve la maggioranza

Il presidente francese riceverà questa sera i parlamentari della maggioranza: è quanto afferma l'Eliseo dopo l'adozione della contestata riforma previdenziale. In mattinata, è invece previsto un vertice all'Eliseo con la premier Elisabeth Borne e i leader della maggioranza.

Borne: “Determinata a trasformare il Paese”

La premier francese Elisabeth Borne si è detta “determinata a continuare a portare avanti le trasformazioni necessarie” al Paese “Sono determinata a continuare a portare avanti le trasformazioni necessarie al nostro Paese con i miei ministri e a consacrare tutta la mia energia a rispondere alle attese dei nostri concittadini”, ha dichiarato la prima ministra alla France Presse. 

Risorse addizionali per questo articolo • Agenzie Internazionali, ANSA

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