La riforma di Macron alla prova della sfiducia

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Di Alberto De Filippis
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Ben due mozioni di censura contro il governo di Elisabeth Borne. Si temono i franchi tiratori fra i Repubblicani

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In Francia due mozioni di censura presentate contro il governo di Elisabeth Borne sono messe al voto dell'Assemblea nazionale, questo lunedì 20 marzo, dopo l'entrata in vigore di una contestatissima riforma delle pensioni. La decisione di parte dell'opposizione dopo l'uso da parte del governo all'articolo 49.3 della Costituzione, che consente l'adozione senza voto in questo caso della riforma se nessuna mozione di censura ha successo.

Ci vuole una maggioranza in aula di 287 voti, ma il timore per la maggioranza sono i franchi tiratori che si annidano fra le file dei repubblicani partito che, a denti stretti, ha sempre detto di sostenere la riforma e l'aumento a 41 anni di contributi per ottenere una pensione completa. Molti deputati e senatori però, non vedono l'ora di mettere il presidente e il suo esecutivo in difficoltà.

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